CHI FA ENTRARE FORZA NUOVA NELLE SCUOLE DI SCICLI E MODICA?

CHI FA ENTRARE FORZA NUOVA NELLE SCUOLE DI SCICLI E MODICA?

I COBAS – Comitati di Base della Scuola della Sicilia condannano quanto avvenuto nei giorni scorsi, e riportato da organi di informazione locali: alcuni dirigenti scolastici di Modica e Scicli hanno permesso che enti no-profit e coordinatori di un partito politico di estrema destra distribuissero “2.500 bambin Gesù” parlando “contro il relativismo moderno e le minacce alla Pax propria delle società cattoliche” (sic!), un episodio di mala-scuola, un ulteriore episodio eclatante di un modo di operare – purtroppo diffuso – anche se per fortuna non generalizzato.
Quei dirigenti scolastici hanno mancato al loro dovere culturale ed educativo, dimenticando che la scuola italiana, secondo la Costituzione, è laica e la sua missione è educare alla cultura e alla conoscenza e al rispetto delle diversità. Inoltre hanno permesso ad un partito politico di entrare a scuola e di auto-promuoversi presso i minori e le loro famiglie.
Purtroppo, non è raro che un’entità esterna – di solito associazioni, in questo caso addirittura un partito politico – si rivolga agli alunni, approfittando delle difficoltà che le scuole incontrano nello svolgimento di ogni attività. Scuole che accettano supinamente ciò che gli viene proposto da questi enti esterni, raccolte a scopo benefico, sensibilizzazioni su certe tematiche, attività extracurriculari e ora anche la fornitura di materiale didattico-natalizio …
La contropartita per l’ente esterno è spesso in termini di immagine sulla pelle degli alunni (la foto con le scolaresche, l’accredito di attività culturale-educativa).

Condividiamo quanto scritto dall’ANPI Sicilia su quest’ultimo caso: “non si possono accettare regali da chi non ossequia nella propria pratica quotidiana i Valori costituzionali e il percorso di nascita della nostra Repubblica nata dalla lotta al nazi-fascismo, compreso in particolare il rispetto dei migranti, dei diseredati che sfuggendo a dittature e a guerre cercano solidarietà e diritto d’asilo. Così come categoricamente imposti dall’art. 10 e 3 della nostra Costituzione che proclamano accoglienza e rigettano qualsiasi forma di discriminazione e di razzismo”.

Abbiamo chiesto all’U.S.R. Sicilia, al Provveditore di Ragusa e ad alcuni dirigenti scolastici di spiegare come possano verificarsi queste incresciose situazioni.