Quanto vale questo poco di buono

QUANTO VALE QUESTO POCO DI BUONO di Umberto Tenuta

CANTO 343 Né angelo né bestia (Sertillanges)

Tutt’e due!

 

Che cosa è l’uomo?

Che cosa è questo mistero?

Angelo! Starebbe in Paradiso.

Bestia! Starebbe ancora sull’albero.

Finanche il carcere ha una funzione educativa.

C’è nel fondo di ogni figlio di donna l’angelo e la bestia.

Un poco di buono.

Un poco, sì.

Ma c’è.

Era su quel poco che faceva affidamento San Giovanni Bosco.

Perché non dovrebbe farlo anche il Maestro?

Dico Maestro!

Non Docente, che rende docili.

Non Insegnante, che non insegna nulla.

Non Professori, perchè tutti professano.

Il Maestro, nel carcere e nella scuola, cerca l’ultima gemma che gemma che ancora gemma sul ramo secco.

Da quella gemma una nuova pianta nascerà.

Da quella sola gemma.

Un albero con infinite gemme!

O Docente!

O Insegnante!

Fatti Maestro!

Se è irrecuperabile, non mandarlo in carcere perchè lo recuperino.

Recuperalo tu!

Sarai tu a farlo diventare un albero.

Un albero grande.

Che meriti ti riconoscerà la BUONASCUOLA se angeli sono tutti i tuoi alunni?

Anche sul ciglio della strada esplodono gli ippocastani.

È l’ultima gemma del ramo secco che il buon agricoltore con grande amore cura.

I care!

Gli altri non hanno bisogno di te.

Di te ha bisogno quello lì, l’ultimo, seduto, all’ultimo banco dell’ultima fila, in fondo all’aula.

Gran merito prendersi cura dell’ultimo degli ultimi!

La BUONASCUOLA si appresta a premiare.

A premiare chi?

Chi è maestro.

Chi si prende cura dell’ultimo della classe.

Ma non è questo il dovere di ogni docente?

Ti assumo, ti pago e ti premio.

La BUONASCUOLA premia tutti i suoi docenti.

Tutti.

Perchè se un docente non facesse fiorire quel poco di buono che c’è in ogni figlio di donna, quegli sarebbe un docente, ma non un maestro.

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