Disparità di trattamento nei compiti a casa

DISPARITà DI TRATTAMENTO NEI COMPITI A CASA di Umberto Tenuta

CANTO 351 Recita l’articolo 3 della Costituzione italiana:

<<Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali>>.

 

Si dà il caso che una minoranza di studenti dispone a casa di una dote più o meno ricca di risorse personali e materiali che facilitano l’esecuzione dei compiti domestici, compiti che una inveterata pratica scolastica prevede.

Pratica che, come altrove abbiamo evidenziato, nega un altro sacrosanto diritto personale.

Il diritto al riposo settimanale.

E perfino al riposo annuale!

Anche per questi altri diritti vale il discorso che faremo.

Già il far le parti eguali nell’ambito della normale attività didattica è cosa ingiusta, come, con voce alta, già Don Milani denunciava.

La PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA non sembra sia compatibile con la lezione collettiva, la LIM, il libro di testo uguale per tutti gli studenti.

Ma veniamo ai compiti domestici, peraltro comunemente eguali per tutti gli studenti: ancora qui si fanno le parti eguali tra diseguali.

La scuola continua a casa, tutti i giorni, compresi quelli festivi, addirittura in alcune scuole a pieno tempo!

Continua a casa con i compiti a casa.

A casa, ove una sparuta minoranza di studenti trova il pariniano precettore.

A casa, ove una sparuta minoranza non trova nemmeno la sedia su cui scrivere, come un cinquantennio fa mi denunciava un tramontino contadino analfabeta.

La restante maggioranza degli studenti pietosisce alle nonne, alle mamme, alle zie l’assistenza magistrale.

E qui sta la disparità di trattamento!

Pochi fortunati studenti della restante maggioranza degli studenti trovano poche mamme laureate in chimica, ingegneria meccanica, medicina interna e chirurgia!

Ancor meno fortunati studenti trovano solo gente di famiglia con diploma di ragioniere, di perito agrario, di perito tecnico, di perito tessile, di perito enologo…

Chiedo vivissime scuse a tutti i periti.

Anche perché vi sono studenti che a casa non trovano nemmeno familiari diplomati.

E tuttavia, è loro gran fortuna se non trovano, come ai tempi miei, familiari analfabeti.

Disparità di trattamento!

Violazione del diritto all’eguaglianza anche nell’assistenza ai compiti domestici.

Siccome questa eguaglianza non si può assicurare, che cosa fare?

Mi viene spontaneo proporre la soluzione da dare.

Abolire i compiti domestici.

Lasciare solo i compiti extrascolastici.

Andare a giocare.

Andare a nuotare.

Andare a saltare.

Andare per musei e pinacoteche.

Andare a cinema ed a teatro.

Coltivare fiori.

Allevare animali.

Fare, fare, fare…

Anche per smaltire la fatica scolastica dell’ascoltare.

 

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