Costruttori di virtù e conoscenze

COSTRUTTORI DI VIRTù E CONOSCENZE di Umberto Tenuta

CANTO 354 L’uomo ha inventato se stesso, inventando le sue virtù e le sue conoscenze: saper essere, saper fare, sapere.

<<Il docente.. conduce… alla scienza di cose ignote allo stesso modo che uno, scoprendo, conduce se stesso alla conoscenza di ciò che ignora>>[1].

<<Verum et factum convertuntur>>(VICO)

 

Triste destino dell’uomo?

No, grande destino!

Costruttore di se stesso!

Tu sei quello che ti sei fatto.

Tu sei le tue conoscenze, le tue capacità, i tuoi amori.

Sapere, saper fare, saper essere.

Homo habilis.

Ha apposto il pollice all’indice.

L’ha voluto apporre.

È riuscito ad opporlo.

Il suo primo sapere.

Sapeva che poteva apporre il pollice all’indice per prendere le cose.

Lo sapeva perchè lo aveva fatto.

E amava farlo.

Lo faceva, lo ha fatto, lo fa, da millenni.

E così ha acquisito tutte le sue virtù: saper essere e saper fare.

E così ha acquisito tutte le sue conoscenze: saperi.

È questo il grandioso e glorioso cammino dell’uomo.

Ogni figlio di donna deve ripercorrerlo per farsi uomo.

Deve costruire se stesso costruendo le sue conoscenze.

Deve costruire la leva per sollevare il mondo.

Deve costruire l’alfabeto per leggere il mondo.

Deve costruire il numero per contare le stelle.

Deve costruire il suo prossimo per amarlo.

Basta con le lezioni: non servono a nulla!

Ci voglio invenzioni.

Maestra, porta la torta a scuola!

Invita i tuoi studenti a mangiarsela.

Se la divideranno in parti eguali.

Avranno inventato le frazioni!

Il gioco dei muti.

La bocca chiusa, gli studenti comunicano coi gesti.

Hanno inventato la parola!

Una corda di chitarra.

Gli studenti cantano le loro pene di scuola.

Hanno inventato la musica.

A scuola non si impara a scrivere ed a leggere.

A scuola si scopre la scrittura.

A scuola non si impara il fulcro, la resistenza e la potenza.

Si costruisce la leva.

E la Grammatica?

La si inventa!

E la Poesia?

La si vive.

E la musica?

La si fa!

Oddio!

E le lezioni?

In soffitta!

E le interrogazioni?

Te le fanno gli studenti!

E i voti?

Dalli a te, secondo il tuo coraggio nel saper tacere!

<< il corag­gio di non dire e questo è il punto più difficile tutto ciò che sa sulle questioni trattate>>[2].

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

 

 

 

 

[1] TOMMASO D’AQUINO (a cura di M. Casotti), De magistro, La Scuola, Brescia, 1957, p 28.

[2] DELESSERT A., Alcuni problemi che interessano la formazione degli insegnanti di matematica, in: SITIA C.(a cura di), La didattica della matematica oggi, PITAGORA, BOLOGNA, 1979, p. 367.