Uomo mistero senza fine bello

UOMO MISTERO SENZA FINE BELLO di Umberto Tenuta

CANTO 355 È bello l’Universo, cosmo. Κόσμος è “ordine”, bellezza.

Bellezza di ogni cosa in esso contenuta: Diamante, Filo d’erba, Farfalla.

L’Uomo.

Concentra tutto in sé.

E va oltre.

La prima pietra lanciata.

Prometeo.

Gesto

Graffito.

Voce del suono.

La parola, divina!

La cultura!

 

Il bimbo che in questo istante nasce alla vita è erede dell’immenso patrimonio culturale costruito dall’uomo nel corso dei millenni, sotto l’ispirazione delle NOVE MUSE:

Erato: deriva il nome da Eros ed è considerata l’ispiratrice della Poesia lirica e del canto corale

Clio: “Colei che può rendere celebri”, è la Musa della Storia.

Euterpe: nella mitologia Greca e Romana era la musa della Musica, protettrice di strumenti a fiato e, più tardi, anche della poesia lirica.

Melpomene: “colei che canta la Tragedia” era la musa del Canto, dell’armonia musicale e della tragedia.

Polimnia: è la musa protettrice dell’orchestica, della pantomima e della danza associate al canto sacro e eroico.

Talia: thallein (fiorire), è colei che presiede alla commedia ed alla poesia bucolica.

Tersicore: (greco Terpsichórē; latino Terpsichŏre) è la musa della Danza, il suo nome viene dalla parola τερπέω (“mi piace”) e χoρός (“danza”).

Urania: (dal greco antico Ouranos, «cielo») figlia di Zeus e di Mnemosine era la musa dell’astronomia e della geometria.

(http://www.settemuse.it/arte/storia_muse_index.htm)

Non contento di tanta eredità, l’uomo ha inventato altre MUSE.

Quante?

Non so.

Dalla Musa del CINEMA (La Decima Musa) alle MUSE delle singole innumerevoli SCIENZE.

Non certamente ultima, giovanissima, l’ INFORMATICA.

Oggi, nemmeno LEONARDO riuscirebbe a raccoglierne l’intera infinita eredità.

Ma ciascuna di esse è madre di ogni figlio di donna.

Homo sum: nihil humani a me alienum puto[1].

Ecco il patrimonio culturale che la BUONASCUOLA deve regalare ad ogni figlio di donna!

Una formazione integrale.

Negare ad un giovane una sola Musa significa mutilarlo.

E di mutilati nella scuola ce ne sono stati tanti.

Potete contare coloro che non escono mutilati dalla scuola.

Ma non i mutilati.

È forse questa la più grande mortalità scolastica.

Mortalità umana.

Tutto quello che potevo essere e non mi hanno fatto essere.

Io non amo le cose che potevano essere e non sono state.

Guido Gozzano si accontentava.

Io no.

Io impreco ogni giorno contro la mia matrigna scuola.

Certamente non una scuola materna.

Speriamo che nella BUONASCUOLA ci siano tutte le Muse.

Spetta ai Dirigenti scolastici saperle scoprire, senza tener conto dei ruoli ascritti.

Anche questa è flessibilità!

Una scuola nella quale ciascuno fa ciò che ama.

Solo così nella scuola regna amore.

Amore di insegnare.

Amore di imparare.

Maestri e Studenti innamorati!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

[1] Publio Terenzio Alfio, Heautontimoroumenos, v. 77 (Il punitore di se stesso, I, 1, 25).