Uomo grande

UOMO GRANDE GRANDE GRANDE IO SONO IO SONO UN UOMO di Umberto Tenuta

CANTO 356 GRANDE UOMO GRANDE IO SONO

Io sono grande, io sono grande grande, io sono un uomo!

 

Chi sei tu?

Mi diceva la mamma.

Ed io le rispondevo: un uomo grande, grande grande.

Era il gioco delle serate d’inverno, lunghe serate davanti al focolare.

Il fuoco scoppiettava, lingue di fuoco s’innalzavano nell’alto camino, e padre, madre, figli ci ritrovavamo assiepati davanti al focolare domestico.

La mamma si godeva lo spettacolo dei figli che la circondavano.

Gioiva della nostra gioia.

E la provocava.

Come sei tu?

Grande!

Grande grande!

Grande grande grande!

Al gioco seri al pari…

Credevamo e volevamo essere grandi.

Grandi grandi.

Grandi grandi grandi.

Grandi che più non si può.

Parole che ci uscivano dal cuore.

Volevamo essere grandi!

Non giocano forse i bimbi a fare la mamma?

Non giocano forse i bimbi a fare il mestiere del papà?

Speranze, desiderio, volontà di essere grandi, di essere uomini, uomini grandi.

Fiducia di base!

Base, fondamenta, radice.

Radice dalla quale nasce l’albero, l’albero grande, l’albero che svetta nell’azzurro del cielo.

Saggia Pedagogia materna!

Dove sei tu, or nella scuola?

È lasciata ai giovani la speranza, la fede, la fiducia di divenire grandi?

È alimentata questa fiducia da maestre che hanno e danno fiducia?

Maestre grandi che fanno grandi i loro studenti.

Voi sarete grandi come me!

Ecco, siete già grandi.

Dimmi, tu, piccolino mio dell’ultimo banco, come sarai tu?

Grande, grande, grande come te, Maestra!

Certamente, figlio mio, alunno mio, tu sarai grande, grande, grande più di me!

Sì, maestra, non vedi che già lo sono?

Sono già sotto le tue ali.

Presto, presto, presto sarò alto come te.

Più alto di te!

Oh, sì, studenti miei, voi sarete più alti di me, più grandi di me, più belli di me!

Voi sarete uno splendore.

Voi sarete una meraviglia.

Voi sarete UOMINI!

Voi sarete uomini grandi.

Voi sarete uomini belli.

Sì, o Maestra Grande, io sono un UOMO.

 

 

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