Famiglia scuola

FAMIGLIA SCUOLA di Umberto Tenuta

CANTO 369 FAMIGLIA E SCUOLA che incanto!

Altro che sintonia!

Le corde sono scordate!

Anzi dimenticate.

Tolte dal cuore (s-corde, s-cor cordis)

 

A Sparta l’educazione era compito della Città Stato.

L’educazione dei guerrieri!

Ad Atene l’educazione era compito dei genitori.

L’educazione degli uomini liberi!

Le Dittature, Nazista. Comunista, Fascista … si sono appropriate sempre dell’educazione.

Ma oggi siamo in uno Stato democratico.

L’educazione non è appannaggio dello Stato!

ART. 30 della COSTITUZIONE ITALIANA

<<È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli>>

Art. 3. << … È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico   e   sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>>.

Art. 33. <<L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi>>.

Il diritto di educare appartiene ai genitori.

Le scuole statali sono istituzioni che favoriscono l’assolvimento del dovere dei genitori di istruire ed educare i propri figli.

Mica esistono due soggetti che hanno il diritto di educare!

Quale conflitto ne deriverebbe!

Ne consegue la necessità della cooperazione tra genitori e scuola, tra scuola e genitori.

Soccorre il DM 3 giugno 1991. Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali.

<<Art. 4.-…La domanda di educazione può essere soddisfatta quando la famiglia, la scuola e le altre realtà formative cooperano costruttivamente fra loro in un rapporto di integrazione e di continuità. È quindi utile avere presenti tutte le possibili interazioni esistenti fra i vari contesti educativi, poiché una prospettazione che li considerasse isolatamente risulterebbe parziale e fuorviante. La famiglia rappresenta il contesto primario nel quale il bambino… La scuola dell’infanzia accoglie ed interpreta la complessità dell’esperienza vitale dei bambini e ne tiene conto nella sua progettualità educativa … La distinzione dei compiti, sulla base del comune riconoscimento del diritto del bambino all’educazione, è la condizione necessaria per stabilire produttivi rapporti fra le diverse agenzie educative. Vanno in ogni modo evitate le situazioni di ambiguità, prevaricazione ed indebita supplenza, ricercando le convergenze che nascono dalla condivisione delle finalità, dalla cooperazione solidale e dalla partecipazione attiva e finalizzata. A questo scopo la scuola, avvalendosi di tutti i mezzi previsti e possibili (colloqui individuali, assemblee, riunioni di sezione, consigli di intersezione e di circolo, comitati e gruppi di lavoro), crea un clima di dialogo, di confronto e di aiuto reciproco, coinvolge i genitori nella progettazione educativa, valorizza e potenzia la partecipazione responsabile di tutte le figure e le istituzioni interessate, individuando modalità di concreta attuazione finalizzata ad un raccordo funzionale degli interventi. <L’ambientamento e l’accoglienza rappresentano un punto privilegiato di incontro tra la scuola e le famiglie, in quanto forniscono preziose opportunità di conoscenza e collaborazione, che possono venire avviate tramite contatti ed incontri già prima della frequenza dei piccoli. <<E’ sicuramente importante la capacità dell’insegnante e della scuola nel suo insieme di accogliere le bambine e i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicati momenti del primo distacco, dell’ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con altri adulti. Le situazioni connesse a relazioni familiari difficili o a condizioni di precarietà richiedono una cura specifica, che non va comunque disgiunta dall’attenzione a porre sempre in atto le condizioni per una efficace collaborazione>>.

Altro non vi sarebbe necessità di aggiungere, salvo sottolineare che <<la scuola, avvalendosi di tutti i mezzi previsti e possibili (colloqui individuali, assemblee, riunioni di sezione, consigli di intersezione e di circolo, comitati e gruppi di lavoro), crea un clima di dialogo, di confronto e di aiuto reciproco>>.

Queste ad altre disposizioni in merito sembra proprio che siano di grande attualità in un momento in cui esplode la conflittualità tra scuola e genitori.

Che fare?

Rileggere, considerare, attuare quelle disposizioni ministeriali!

I conflitti danneggiano tutti.

PAX EST SERVANDA!

Tutti i Canti ed altro sono pubblicati in

http://www.edscuola.it/dida.html