Posizioni economiche Ata: il lavoro è stato fatto ma i soldi non arrivano

da La Tecnica della Scuola

Posizioni economiche Ata: il lavoro è stato fatto ma i soldi non arrivano

Nessuna soluzione, almeno per il momento, per 5.200 Ata che hanno svolto attività aggiuntive ma che non hanno ancora ricevuto il pagamento di quanto concordato fra Aran e sindacati la scorsa estate.

È veramente una vicenda kafkiana quella che è capitata al personale scolastico Ata che ha la qualifica per ricoprire specifiche funzioni, tali da rendere un servizio efficiente e di qualità. In un momento in cui le segreterie scolastiche scoppiano di lavoro, al limite delle molestie burocratiche, si sfrutta il lavoro qualificato degli amministrativi e poi ci si dimentica di pagarli adeguatamente. Rimangono non pagate le posizioni economiche ata del 2011-2012, 2012-2013 e del 2013-2014. Ieri al Miur, al riguardo proprio delle posizioni economiche ata, sono stati ricevuti i sindacati. In tale incontro è emerso che secondo il parere del Ministero di economia e finanza, le posizioni economiche Ata non rientrerebbero nel CCNL sottoscritto all’Aran il 7 agosto 2014. Dunque, sempre secondo il parere del Mef, le posizioni suddette non devono essere pagate e non godranno in futuro di recuperi economici. In buona sostanza per il Mef, il lavoro è stato fatto ma i soldi non arriveranno. Su questo fronte si sono schierati contro i sindacati, che hanno rivendicato il fatto che il personale regolarmente inserito negli elenchi dei titolari di posizione economica, e che hanno effettivamente  svolto la funzione, hanno diritto a essere pagati. D’altronde è la ratio di quanto è scritto nel contratto siglato il 7 agosto 2014. Infatti in tale accordo è scritto: “L’emolumento una tantum di cui al presente articolo, è corrisposto per il periodo in cui la posizione è riconosciuta ai soli fini giuridici, in ragione delle mensilità stipendiali percepite o da percepire dall’attribuzione giuridica della posizione economica fino al 31 agosto 2014”.
Purtroppo, di questi tempi tra sindacato e Mef, sembra sempre prevalere la posizione di quest’ultimo e a pagarne le conseguenze sono sempre i lavoratori a cui vengono calpestati i diritti più elementari, cioè quello di ricevere un giusto compenso rispetto le funzioni effettivamente svolte. Per quanto riguarda le posizioni economiche del nuovo anno, ci sarà un altro incontro il prossimo 28 gennaio, speriamo che ci siano notizie più confortanti.