Scuola, l’exploit dei quindicenni italiani: balzo nelle prestazioni secondo i test Pisa

da la Repubblica

Scuola, l’exploit dei quindicenni italiani: balzo nelle prestazioni secondo i test Pisa

Nella classifica apparsa sul sito dell’Ocse, i ragazzi del Paese sono tra quelli che fanno registrare i più significativi progressi in compagnia di Brasile, Germania, Grecia, Messico, Tunisia e Turchia. I matematica il punteggio è cresciuto di quasi 20 lunghezze

Buone notizie per i quindicenni italiani. Nonostante le loro performance in Matematica, Italiano e Scienze restino al di sotto delle medie Ocse, l’Italia è uno dei paesi che è riuscito a migliorare maggiormente le prestazioni dei propri studenti nell’ultimo decennio. A certificarlo è il focus numero 47 sui test Pisa (Programme for International Student Assessment) 2012 che l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato sul proprio sito. Il nostro Paese si trova in compagnia di Brasile, Germania, Grecia, Messico, Tunisia e Turchia. Nazioni che, pur partendo da livelli diversi, sono riusciti a migliorare più delle altre le prestazioni dei propri quindicenni. Insomma, non solo batoste internazionali per la scuola italiana. Ogni tanto arriva anche qualche soddisfazione.

Dal 2000 l’Ocse effettua uno studio sulle competenze fondamentali dei quindicenni di mezzo mondo perché a Parigi sono convinti che lo sviluppo economico di un paese sia strettamente legato al livello di preparazione dei propri cittadini. Per questa ragione ogni tre anni l’Ocse sonda le competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di decine di nazioni di tutti i continenti e di volta in volta effettua un approfondimento in una singola area. Poi, stila tre classifiche internazionali e pubblica un ponderoso volume con una serie di approfondimenti che i singoli ministeri dell’Istruzione possono utilizzare per rivedere le proprie politiche scolastiche. L’ultima indagine è quella condotta nel 2012  –  con approfondimento sulla Matematica  –  ma pubblicata l’anno scorso. I giovani italiani rispetto alla tornata del 2003 sono riusciti a migliorarsi più dei compagni di altre nazioni.

In Matematica, dal 2003 al 2012, il punteggio dei ragazzini nostrani è cresciuto di quasi 20 lunghezze, passando da 466 a 485 punti. Un balzo in avanti superiore al 4 per cento che può vantare sono qualche nazione. “Il miglioramento delle prestazioni nel Pisa  –  scrivono gli esperti dell’Ocse  –  non è legato alla geografia, alla cultura o alla ricchezza nazionale. Nella maggior parte dei casi, i paesi che mostrano un significativo miglioramento delle prestazioni Pisa – Brasile, Germania, Grecia, Italia, Messico, Tunisia e Turchia – sono quelli che riescono a ridurre la percentuale di studenti con scarse capacità”. In altre parole: “anche nel corso del tempo, l’eccellenza e l’equità nell’istruzione non sono obiettivi mutuamente esclusivi”.

Sembra proprio questo il segreto per scalare le classifiche internazionali: prestare maggiore attenzione agli alunni in difficoltà supportandone gli apprendimenti e portandoli a livelli almeno sufficienti. Il nostro Paese, in appena un decennio, ha infatti ridotto di oltre sette punti percentuali  –  dal 31,9 al 24,7 per cento  –  gli alunni che in matematica mostravano scarse competenze. Meglio di noi hanno fatto soltanto Messico  –  meno 11,2 per cento  –  Tunisia e Turchia  –  meno 10,2 per cento  –  Brasile e Polonia. Un messaggio chiaro anche per gli operatori della scuola e il governo italiano alle prese con l’ennesima riforma della scuola: non è possibile migliorare le performance complessive del proprio sistema di istruzione se non si focalizzano le risorse sui più deboli e gli alunni meno attrezzati