La Flc Cgil chiede di esentare le scuole dallo split payment

da La Tecnica della Scuola

La Flc Cgil chiede di esentare le scuole dallo split payment

L.L.

Il Sindacato solleva il dubbio dell’applicabilità della misura alle scuole, non chiaramente menzionate nel comma 629 della Legge di Stabilità. E suggerisce pertanto alle istituzioni scolastiche di sospendere ogni iniziativa in proposito, in attesa di chiarimenti

In una precedente notizia abbiamo dato conto della nuova misura contabile introdotta dalla legge di stabilità 2015, il cd. split payment o scissione dei pagamenti.

Il comma 629 prevede che le pubbliche amministrazioni, acquirenti di beni e servizi, ancorché non rivestano la qualità di soggetto passivo dell’IVA, debbano versare direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata loro dai fornitori.

A tale proposito la Flc Cgil ha sollevato un dubbio: la misura riguarda anche le istituzioni scolastiche?

“Come accade spesso – scrive il Sindacato -, nel testo della legge le scuole non sono menzionate, e ciò ci fa dire che la misura in questione non riguarda le istituzioni scolastiche. Anche perché sarebbe un ennesimo adempimento che costringe, sia pur per operazioni di  acquisti di beni e servizi di scarso valore monetario, a fare diverse moleste operazioni”.

Su questo aspetto la Cgil ha chiesto un chiarimento al Miur, che speriamo non tardi a venire.

Nel frattempo, il Sindacato suggerisce alle scuole di continuare ad operare come sempre, perché la misura prevede comunque l’emanazione di un apposito decreto attuativo da parte del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF), che ha tutt’oggi non è stato emanato, ma solo anticipato dal comunicato Mef del 9 gennaio scorso.

“Qualsiasi ipotesi di buon comportamento – conclude la Cgil – , in mancanza di passaggi di chiarimento previsti  peraltro dalla stessa legge, o basati su note estemporanee può solo indurre in errore”.