Alimenti per farsi uomini

ALIMENTI PER FARSI UOMINI di Umberto Tenuta

CANTO 413 UNITà PSICOFISICA DELL’UOMO.

Si alimenta il corpo e si alimenta la mente del bambino.

All’alimentazione del corpo pensa la famiglia.

All’alimentazione della mente−e del cuore− provvedono assieme famiglia, società e scuola.

La scuola ha un compito essenziale per la migliore umanizzazione del figlio di donna.

 

Cresce bene il bimbo se adeguatamente alimentato di ciascuna delle sostanze necessarie alla crescita dei suoi diversi organi.

La carenza di alcune sostanze alimentari si ripercuote sullo sviluppo di alcuni organi.

Ad esempio, la carenza di calcio si ripercuote sullo sviluppo osseo.

L’odierna nipiologia si preoccupa di indicare quali sono le migliori sostanze alimentari per una sana crescita del bambino.

Il simile è delle Scienze dell’educazione, che si occupano della migliore umanizzazione dei figli di donna.

Al riguardo, forse torna opportuno considerare che la parola Alunno deriva da alere, alimentarsi, e quindi significa crescere: chi si alimenta (alunno) cresce, diventa adulto (Participio passato di alere, cioè alimentato, e quindi cresciuto).

Se è vero che una sana alimentazione del bambino non si preoccupa di costituire ingiustificate riserve di grassi, di calcio o di altre sostanze alimentari −riserve che peraltro potrebbero anche risultare dannose− ma di offrire tutte le sostanze indispensabili ad un’ottimale crescita, anche le Scienze dell’Educazione si preoccupano di offrire tutte le MATERIE necessarie alla migliore formazione del giovane.

Le MATERIE per la formazione fisica (EDUCAZIONE FISICA), per la formazione musicale (EDUCAZIONE MUSICALE), per la formazione linguistica (LINGUE), per la formazione storica (STORIA), per la formazione geografica (GEOGRAFIA)…

Non si tratta di alimenti culturali di cui riempire le teste dei giovani.

Ma di alimenti culturali che abbiano come prevalente, se non esclusiva finalità, quella di formare atteggiamenti e capacità, fornendo altresì le conoscenze essenziali per l’esercizio delle capacità.

Occorre favorire la formazione di atteggiamenti favorevoli all’espressione ed alla comunicazione linguistica, e nel contempo occorre fornire gli strumenti per esprimersi e comunicare.

Occorre favorire la formazione di atteggiamenti favorevoli all’orientamento nello spazio e nel tempo, e nel contempo occorre fornire le conoscenze storiche e geografiche indispensabili per muoversi nel tempo e nello spazio.

Atteggiamenti, capacità, conoscenze, comunemente note come SAPER ESSERE, SAPER FARE, SAPERE[1].

Ovvero, più semplicemente: teste ben fatte e cuori ben fatti.

Nella mia pedanteria di bète comme un maitre d’école, della quale prego i miei cinque lettori di scusarmi, vorrei precisare che il docente di Geografia, come il docente di qualsiasi altra disciplina, dovrebbe preoccuparsi:

  1. a) innanzitutto di far nascere la passione geografica, intesa come desiderio di conoscere la Terra, il Cielo e l’Universo;
  2. b) di favorire il conseguente impegno di acquisizione delle abilità che sono proprie del geografo;
  3. c) di fare acquisire infine i nuclei concettuali fondanti della Geografia.

Altro che teste ben piene!

E cuori assenti!

Quanto accennato per la Geografia vale per tutti gli altri alimenti necessari alla formazione integrale di uomini.

In pedantesca sintesi,

Professoresse:

  • Innamorate i vostri studenti con quello che voi siete: GEOGRAFE, STORICHE, PITTRICI, POETESSE…
  • Offrite ai vostri studenti laboratori linguistici, storici, geografici, scientifici…
  • Premiate i loro progressi!

E soprattutto − ve lo dico fraternamente! − non siate giudici severi dei vostri errori pedagogici!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

 

[1] In merito cfr.: Cresson, E., , Insegnare ad apprendere. Verso la società conoscitiva, Libro bianco su istruzione e formazione, Lussemburgo, Commissione Europea. 1995; Tenuta U., Atteggiamenti, capacità, conoscenze, http://www.edscuola.it/archivio/didattica/atteggiamenti.html