Sgravi alle paritarie, più soldi ai presidi

da la Repubblica

Sgravi alle paritarie, più soldi ai presidi

Ecco i punti cardine della riforma della scuola rinviata di una settimana. Con 680 milioni docenti stabilizzati da settembre Ogni scuola avrà autonomia sul “rafforzamento” di alcune materie. Stipendio aumentato del 10% agli insegnanti-formatori

Corrado Zunino

ROMA .

Nel disegno di legge “La buona scuola”, annunciato ma non licenziato, resta quasi tutto dell’impianto di settembre, anche se i dettagli sulle assunzioni degli insegnanti — quanti e come — slittano di una settimana. «Non voglio dare i numeri dopo che si sono dati i numeri», dice il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, «martedì li vedrete sul testo di legge». L’affare assunzione è cosa così complicata che le cifre non sono comparse neppure nelle bozze finali del ministero, ma — come “Repubblica” ha anticipato — alla fine con 680 milioni di euro il prossimo primo settembre si porteranno in cattedra 105 mila precari, gran parte presi dalle Graduatorie a esaurimento (tra questi duemila assunti perché hanno accumulato supplenze per 36 mesi e altri diecimila rimasti fuori dopo il concorsone 2012). Quindicimila saranno le assunzioni-ponte: un anno e poi una corsia preferenziale nel prossimo concorso a bando nel 2015 e con i risultati nel 2016. Un concorsone per 75 mila posti (60 mila più i 15 mila). Un’imbarcata in due stagioni di 165 mila supplenti, trasformati in maestri e professori stabili. Un po’ meno degli annunci di settembre, ma questa è la più grande regolarizzazione di massa di dipendenti pubblici fatta nell’Italia contemporanea.
AUTONOMIA SCOLASTICA, PRESIDI LEADER
«Dopo quindici anni dalla sua introduzione scongeliamo una vera autonomia scolastica per le scuole italiane», dice la Giannini. «Il preside diventerà il leader educativo che sceglie la squadra di docenti». Per loro, ci sono 35 milioni in più. L’autonomia scolastica è l’articolo uno di 34, per dire la centralità del tema. E prevede flessibilità didattica e organizzativa dei singoli istituti. Ogni scuola potrà farsi il proprio orario, aumentare le ore di una disciplina per un periodo, adattare il calendario nazionale alle proprie esigenze.
I docenti di ruolo dovranno restare nell’istituto assegnato almeno tre anni. Nascono gli insegnanti mentor (formatori): almeno due per istituto. E gli insegnanti di staff (coordinatori). Entrambi sono nominati dai dirigenti scolastici e restano in carica tre anni con uno stipendio aumentato del 10 per cento. Per la definitiva immissione in ruolo tutti i neodocenti dovranno sottoporsi all’anno di prova, già esistente ma by-passato nei fatti. I contratti dei supplenti non dovranno superare i 36 mesi, per non incappare nelle sanzioni dell’Unione europea. Gli indennizzi per i docenti assunti troppo tardi andranno da 2,5 a 10 mesi.
Il nucleo interno di valutazione dei docen- ti sarà costituito da due docenti mentor e uno di staff (non c’è, invece, lo studente). La valutazione triennale si baserà sull’autovalutazione annuale dell’insegnante e la qualità della sua didattica (qui saranno decisivi i questionari degli alunni). Il prof che per due valutazioni non supera i requisiti minimi non avrà diritto ad aumenti. Ecco, gli aumenti di merito: saranno il 70% degli scatti triennali. Con questa riforma nasce l’Istituto per l’autonomia e la valutazione scolastica (Ipav) e saranno soppressi il contestato Invalsi (valutazione) e l’Indire (didattica avanzata).
LE MATERIE RAFFORZATE
Molte le materie scolastiche rafforzate o reintrodotte. Alle scuole elementari: inglese in metodo Clil (si parla solo in lingua straniera), più musica, educazione motoria ed educazione alla cittadinanza (legalità, valori ambientali). Alle superiori: inglese Clil, arte in tutti i percorsi liceali dalla prima classe, quindi arte e territorio in diversi tecnici e professionali. Si introduce il diritto nel primo biennio di tutte le scuole, economia nel secondo biennio. Nasce il curriculum dello studente e sarà formato dai voti del ciclo scolastico e da esperienze extra: musicali, sportive, di volontariato. Se ne terrà conto all’orale dell’esame di maturità. Lo studente potrà crearsi un piano di studi personalizzato — come fosse in un ateneo — scegliendo tra “materie opzionali” offerte dal suo istituto. La carta dello studente consentirà agli studenti delle superiori di accedere alla tecnologia utile per lo studio, a sconti e facilitazioni. Con l’approvazione dei genitori diventerà una carta di pagamento.
L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
La riforma Renzi-Giannini prevede una educazione degli studenti «all’autoimprenditorialità », sul modello tedesco. Nascerà il registro nazionale delle imprese dedicato all’alternanza scuola-lavoro: gli studenti di quarta e quinta superiore stipuleranno contratti di apprendistato. Nel triennio finale dei tecnici e dei professionali il periodo lavorativo sarà di 400 ore, almeno 200 ore nell’ultimo triennio liceale. Stage e tirocini possono valere per l’esame di maturità.
SGRAVI ALLE PARITARIE
Nel testo ci sono gli sgravi fiscali alle famiglie che frequentano le scuole paritarie, argomento di lacerazioni. C’è anche il 5 per mille allargato alle scuole e lo school bonus: a chi farà elargizioni agli istituti scolastici sarà concesso un credito d’imposta del 65%