Buonascuola dell’amore

BUONASCUOLA DELL’AMORE SUBITO IO E TE LA REALIZZIAMO di Umberto Tenuta

CANTO 433 BUONASCUOLA DELL’AMORE

La scuola è buona se è la scuola dell’amore di imparare a farsi uomini.

 

Senza forse, questo è il primo requisito che la BUONASCUOLA deve avere perchè sia la scuola nella quale si formano uomini.

Uomini ricchi di conoscenze, ma soprattutto uomini ricchi di capacità e di atteggiamenti umani.

L’animale nasce già reso perfetto dal patrimonio di istinti che si porta appresso.

Solo l’uomo ha bisogno di apprendere tutto ciò che lo rende uomo.

Ogni nuovo nato deve apprendere tutto ciò che l’uomo ha scoperto, inventato, costruito nel lungo cammino della sua storia e che lo ha fatto divenire uomo.

L’unica dote innata che egli si ritrova sin dal suo concepimento è la curiosità.

La curiosità innata, l’amore che lo spinge ad esplorare, ricercare, scoprire, inventare, costruire.

<<La Curiosità, proprietà connaturale dell’uomo, figliuola dell’ignoranza, che partorisce la Scienza, all’aprire che fa della nostra mente la Maraviglia, porta questo costume: ch’ove osserva straordinario effetto in natura, come cometa, parelio, o stella di mezzodì, subito domanda, che tal cosa voglia dire o significare. (PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA VICO XXXIX)[1].

Curiosità, desiderio, amore di osservare, esplorare, ricercare, interrogare, domandare.

Il domandare radicale è proprio del bambino, così come della filosofia[2].

Filosofo nasce il bambino.

E filosofo resta se la BUONASCUOLA non lo zittisce.

Io e te incoraggiamo i giovani a porre domande.

Domande dopo domande.

Domande senza fine.

Domande alle quali io e te ci guardiamo bene dal dare risposte[3].

Le risposte le lasciamo trovare ai nostri studenti nella nostra scuola laboratorio.

Io e te avremo il coraggio di tacere.

Come avverte DELESSERT, il docente deve avere <<soprattutto il corag­gio di non dire e questo è il punto più difficile tutto ciò che sa sulle questioni trattate>>[4].

Il nostro compito sarà soprattutto quello di salvaguardare ed alimentare l’innata curiosità dei nostri giovani.

Nulla noi faremo che possa spegnere questa innata curiosità dei giovani.

Nessun richiamo, nessuna nota, nessun voto negativo!

Offriremo, daremo, regaleremo la nostra fiducia.

Siamo certi che essi acquisteranno sempre maggiore fiducia in se stessi.

Come ci insegna l’Effetto Pigmalione, essi saranno quello che noi ci aspettiamo da essi.

Quali meriti noi avremmo se offrissimo la nostra fiducia solo a coloro che già la possiedono?
“Date pauperibus quod super est”.

Ai più bisognosi noi daremo la nostra più grande fiducia (quod super est, ciò che è maggiore)!

Come fa ogni madre.

Ogni scarrafone è bello a mamma soja”

E saranno tutti belli, tutti capaci e tutti meritevoli, i nostri studenti!

L’autostima è la più grande motivazione che noi assicureremo ai nostri studenti!

La nostra sarà veramente la BUONASCUOLA dell’amore, dell’amore dell’apprendere per autorealizzarsi.

Detto in parole povere, la nostra BUONASCUOLA sarà la scuola degli atleti.

L’atleta:

−ama l’attività nella quale si impegna.

−crede di poterla imparare a svolgere bene.

−si impegna con tutte le sue forze.

−ha bisogno di accrescere la fiducia in se stesso, e non di essere scoraggiato.

Che altro diceva Don Milani?

“Agli svogliati date uno scopo!”

Innamorare è la cosa più difficile.

Ma è la cosa più bella!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

[1] Ma chi voglia approfondire legga: HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.

[2] https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=39968

[3] https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=34549

[4] DELESSERT A., Alcuni problemi che interessano la formazione degli insegnanti di matematica, in: SITIA C.(a cura di), La didattica della matematica oggi, PITAGORA, BOLOGNA, 1979, p. 367.