Buonascuola della scoperta

BUONASCUOLA DELLA SCOPERTA SUBITO IO E TE REALIZZIAMO di Umberto Tenuta

CANTO 434 <<Quel che si desidera è che l’insegnante smetta di essere un conferenziere e stimoli la ricerca e lo sforzo, invece che accontentarsi di trasmettere delle soluzioni già pronte>>[1].

 

Il domandare radicale è proprio del bambino, così come della filosofia[2].

Filosofo nasce il bambino.

E resta se la BUONASCUOLA non lo zittisce.

Io e te incoraggiamo i giovani a porre domande.

Domande dopo domande.

Domande senza fine.

Domande alle quali io e te ci guardiamo bene dal dare risposte[3].

Le risposte le lasciamo trovare ai nostri studenti nella nostra scuola laboratorio.

Certo che offriamo loro i materiali concreti, virtuali, iconici e simbolici indispensabili per fare le loro ricerche, le loro scoperte, le loro invenzioni, le loro costruzioni!

La nostra scuola sarà anche povera di libri di testo ma certamente sarà ricca di laboratori opportunamente attrezzati.

Certamente andremo a rubare nel Museo didattico delle graziose Sorelle Agazzi!

Ma stai attenta, o Maria!

Dai balconi entreremo nelle tue ricche Case e generosamente porteremo via solo una parte dei tuoi Materiali strutturati[4].

E poi, io e te, amico mio, mica proibiremo ai nostri giovani l’utilizzo dei tablet!

Diremo al nostro meritevole dirigente che facciamo a meno delle LIM in cambio di un Tablet con proiettore ed i nostri video condivideremo sui tablet dei nostri studenti.

Nessuna distanza tra la nostra cattedra ed i tavoli della pizza dei nostri studenti.

E, sì, dalla nostra FLIPPED CLASSROOM li raggiungeremo puranco a casa[5].

Ma giammai noi sostituiremo le loro scoperte con le nostre barbose odiose ciance.

Per nulla ci importa riempire le loro teste.

Attraverso le ricerche, le riscoperte, le invenzioni, le costruzioni essi consolideranno il loro amore per la conoscenza e soprattutto impareranno come si impara, per continuare ad imparare lungo tutto il corso della loro vita (Lifelonglearning).

Mica i nostri studenti dovranno aspettare l’Università per acquisire la qualifica di RICERCATORE!

Sono già ricercatori i bimbi nel grembo materno.

E lo sono ancor più appena aprono gli occhi e scrutano il nuovo, meraviglioso, ricco panorama a 360 gradi che si offre intorno.

Occhietti irrequieti che si divorano l’orizzonte!

Aprono la bocca per assaporare il latte materno.

E mordono i capezzoli.

Ed agitano le manine.

E spingono i piedini.

Novelli Cristofari, vanno alla scoperta del nuovo mondo, nuovo dopo il vecchio grembo materno.

Le sagge mamme hanno abolito le fasce, perchè i figli possano esplorare il mondo con tutto il loro corpicino.

Sonaglini, carillon, giostrine… un mondo di oggetti, colori, sapori… da esplorare!

Il ditino in bocca… che sapore!

Il capezzolo… tenero tenero!

Il latte della mamma… dolce più del miele!

Il lino bianco del lenzuolino… oh che sapore!

Il sole alla finestra… che splendore!

Il buio oltre la siepe… mamma mia!

Il piedino sul tappetino… scivola via.

Ora il mondo voglio mangiare.

Tutto voglio esplorare.

Ovunque voglio andare.

E la mammina saggia lascia fare.

A due anni è Marco Polo.

A un anno si pattina, a tre si legge, e si suona il violino[6].

A due anni gli orizzonti della casa materna sono troppo ristretti per le sue esplorazioni.

E se ne va nella Casa dei bambini.

Che mondo, o fanciullini!

Qua c’è tutto e di tutto.

Una sola legge regge la Casa dei bambini.

“Maestra, aiutami a fare da solo!”

Non ti permettere, tu, di fare al posto mio.

“So sbagliare da solo”.

Errando discitur.

Come in un tour.

Come in tour se ne vanno i bambini per case e per giardini.

Mica è una scuola coi banchetti!

Là ci sono i tappetini, gli armadietti ed i giocattolini.

Le aiuole per coltivare i fioretti.

Oh i poligoni con gli angolini!

Gira e rigira, i mondi sono tutti girotondi.

Anche i sassi sono tondi.

Ed i numeri si imparano con la FILASTROCCA

Un, Due, Tre; un, due, tre;

Del pollaio il gallo è il re.

Quattro cani nel canile,

Cinque agnelli nell’ovile,

Sei ochette nel pantano,

Sette cigni van lontano.

Otto passeri sul melo,

Nove rondini nel cielo,

Dieci pesci dentro il mare.

Come vedi, io so contare;

So arrivare alla diecina:

Un, due, tre; un, due, tre,

Nessuno contar sa più di me.

Attenzione, bimbi!

Ora arrivate alla nostra BUONASCUOLA.

Alla BUONASCUOLA mia e dell’amico mio.

E voilà, niente lezioni, niente spiegazioni, niente esposizioni, niente interrogazioni, niente votazioni.

Qua continuate a fare ricerche, scoperte, invenzioni.

Il Mondo vi circonda e voi lo esplorerete.

Per monti, per cieli e per mari voi andrete.

Tutto udrete, vedrete, toccherete, udrete, assaporerete!

E tutto scoprirete, inventerete, costruirete.

In gioco è la vostra vita e in gioco voi la vivrete.

Il gioco della scoperta!

Il gioco della coperta che voi al mondo toglierete.

Il gioco dell’invenzione!

Venite, venite, venite.

A tutte le cose del mondo venite.

A tutte le cose del mondo andate incontro.

E tutto scoprirete, imparerete, acquisirete.

E nuove cose costruirete.

Costruirete la scatola coi quadrati e coi rettangoli.

Costruirete la Cupola di San Pietro e sarà il vostro Cupolone.

Costruirete le Piramidi e la tomba di Cleopatra.

Costruirete l’aratro ed il GRA.

Costruirete il Futuro ed il Futuro anteriore.

Scoprire, inventare, costruire è il vostro mestiere.

Il mestiere dell’uomo!

E voi uomini sarete.

E scoprire per tutta la vita continuerete.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

[1] PIAGET, Dove va l’educazione, Armando, Roma, 1974, p. 27.

[2] https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=39968

[3] https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=34549

[4] UMBERTO TENUTA, L’attività educativa e didattica nella scuola elementare – Come organizzare l’ambiente educativo e di apprendimento, La Scuola, Brescia, 1989.

[5] http://it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_capovolto

[6] IBUKA M., A un anno si pattina, a tre si legge, e si suona il violino, Armando, Roma, 1984