Vacanze estive, ecco quanto durano in Europa. Italia in testa

da la Repubblica

Vacanze estive, ecco quanto durano in Europa. Italia in testa

L’Italia guida la classifica insieme ai Paesi del Sud Europa con 12-13 settimane. Per i ragazzi di alcuni länder tedeschi, così come olandesi, inglesi e gallesi solo un mese e mezzo. Ma altrove esistono soste ben più lunghe o addirittura non contemplate nel calendario nostrano

Simone Cosimi

IN EFFETTI i ragazzi italiani sono quelli che trascorrono più tempo lontani dalle aule. Non lo racconta solo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, proponendo di accorciare le vacanze e dedicare una parte ad attività di lavoro o formazione, ma anche i numeri raccolti nell’ultimo rapporto stilato da Eurydice, la rete europea d’informazione sull’istruzione, e relativo all’anno scolastico ancora in corso negli istituti primari e secondari, insomma dalle elementari ai licei. Sono ben 13 le settimane che compongono quella italiana, una delle pause estive più lunghe del Vecchio continente. A un primo sguardo, la divisione europea è quella usuale: Nord contro Sud. Con notevoli eccezioni.

La faccenda va però presa alla larga. Non è tanto la durata delle vacanze estive a mutare quanto la distribuzione di altre pause dallo studio nel corso dell’anno: “Oltre alla sosta dei mesi caldi, ci sono altri quattro principali periodi di vacanze in Europa: quello autunnale, quello per Natale e Capodanno, una sosta invernale o legata al carnevale e le vacanze pasquali  –  si legge nel rapporto  –  con l’eccezione delle vacanze natalizie, le altre soste differiscono sia per durata che per le date d’inizio e termine”. Come se non bastasse, oltre a queste pause più o meno comuni tutti i Paesi dell’Unione offrono un’altra serie di interruzioni, che messe insieme pesano da uno a dieci giorni, per ricorrenze pubbliche o religiose sparpagliate nei mesi.

Ecco dunque che, fra i nostri più stretti vicini, la Germania concederà quest’anno appena sei settimane senza libri ai suoi ragazzi. Saranno comprese fra il 7 luglio e il 13 settembre (decidono le amministrazioni locali all’interno di quel periodo). Berlino e i länder prevedono tuttavia molte altre finestre senza studio, anche piuttosto corpose, sia per l’autunno che per Pasqua e per quella che in Italia è assolutamente sconosciuta, la vacanza primaverile, una sorta di “spring break” all’americana: fino a 11 giorni da collocare fra fine aprile e giugno. In Francia le settimane di pausa sono invece nove, distribuite fra il 4 luglio e i primi di settembre. Anche in questo caso i ragazzi hanno potuto o potranno godere di riposi ben più sostanziosi per carnevale (due settimane) e Pasqua (altre due settimane), oltre a due settimane autunnali. Periodi che nel calendario italiano o non esistono o sono ridotti a pochissimi giorni: le vacanze pasquali sono infatti di durata variabile fra cinque e sei giorni mentre per Carnevale ci si muove fra uno e cinque giornate di stop. Praticamente inesistenti.

Mentre i Paesi del Sud Europa (Spagna, Italia, Cipro, Malta, Grecia, Portogallo) seguono tutti sospensioni estive fra le 10 e le 13 settimane, quelli dell’Europa centrale e settentrionale si collocano fra le sei settimane di alcune regioni tedesche alle 10 di Finlandia e Svezia. La media si attesta tuttavia intorno alle otto settimane, poco più di quanto il ministro Poletti sarebbe disposto a concedere agli alunni italiani: “Un mese di vacanza va bene, un mese e mezzo – ha detto il ministro  –  ma non c’è un obbligo di farne tre”.

“L’anno scolastico termina generalmente fra la fine di maggio e la seconda metà di luglio  –  si legge ancora nel report Eurydice che tratteggia i lineamenti dei sistemi d’insegnamento continentale  –  la metà di giugno è il momento in cui iniziano le vacanze nella maggior parte dei Paesi. Ma la durata varia significativamente: dalle sei settimane in alcuni länder tedeschi, in Olanda, in Inghilterra e Galles fino alle 13 in Italia e Lettonia. Le vacanze estive sono di solito più corte in quelle nazioni in cui gli studenti hanno interruzioni più lunghe e frequenti durante l’anno”.

Qualche altro elemento di confronto, considerando che dove non precisato nei singoli Paesi vigono anche interruzioni autunnali e primaverili, oltre a quelle natalizie, di carnevale e pasquali come abbiamo visto spesso molto lunghe: in Austria la sosta estiva dura nove settimane (ma non esiste quella autunnale), in Belgio altrettanto, in Repubblica Ceca otto, in Danimarca sei (si torna in aula nella prima metà di agosto, come in Finlandia), in Ungheria undici, in Irlanda e Slovacchia nove e in Spagna ancora undici (con dieci giorni a Pasqua ma senza pausa autunnale).