Assunzioni, la metà è sul turn over

da ItaliaOggi

Assunzioni, la metà è sul turn over

I numeri del disegno di legge premiano la secondaria

Carlo Forte

Delle 100.701 assunzioni che saranno fatte con il ddl sulla Buona scuola, 48.812 saranno attivate con l’introduzione di nuovi posti di organico aggiuntivi. E le rimanenti 51.889 saranno effettuate sui posti vacanti e disponibili che risulteranno liberi nell’organico di diritto ad esito dei trasferimenti e dei passaggi.

Lo preede l’articolo 8 del disegno di legge delega sulla scuola varato dal governo il 12 marzo scorso. I numeri sono contenuti nella relazione tecnica che sarà trasmessa alla camera e che Italia Oggi ha letto. Dunque, le assunzioni aggiuntive vere e proprie saranno quantificate nell’ordine di quasi 49mila unità. Secondo quanto si legge nel documento, i posti in più saranno attivati solo nella scuola primaria e nella secondaria di I e II grado.

Saranno così ripartiti: 18.133 nella scuola primaria, 7.206 nella secondaria di I grado, 22.889 nella secondaria di II grado e 584 unità per riassorbire gli insegnanti tecnico pratici in esubero. Quanto alle immissioni in ruolo da disporre sull’organico di diritto ordinario, secondo i tecnici di viale Trastevere che hanno predisposto la relazione, saranno utilizzate tutte le disponibilità. Prima di tutto quelle derivanti dalle cessazioni dal servizio: 8292 nella primaria e nell’infanzia, 4854 nella secondaria di I grado, 5102 nella secondaria di II grado e 288 nei ruoli degli insegnanti tecnico pratici. Poi si utilizzeranno le disponibilità derivanti dalla trasformazione dei posti di sostegno dell’organico di fatto in posti, sempre di sostegno, dell’organico di diritto. Così come previsto dall’articolo 15 del decreto legge 104/2013: 3057 nel segmento dell’infanzia-primaria, 1252 nella scuola media e 4586 nelle superiori. Poi verranno utilizzate le disponibilità attualmente coperte con supplenze annuali: 5.515 nella scuole dell’infanzia e primaria, 3.015 nella secondaria di I grado, 7.996 nella secondaria di II grado e 309 posti di insegnante tecnico pratico. Infine, si darà fondo alle cosiddette ore eccedenti che vengono fuori in tutte le scuole sotto forma di spezzoni, assemblandoli tra loro e costituendo ulteriori cattedre: 2237 nella scuola dell’infanzia e primaria, 1558 nella scuola media, 3725 alle superiori e 103 itp.

Nulla si dice sulle regole che il ministero dovrà adottare per individuare le disponibilità da destinare a immissione in ruolo, posto per posto e classe di concorso per classe di concorso. Ma una cosa è certa: l’intenzione del governo è quella di determinare la cessazione definitiva della fase provinciale dell’attribuzione degli incarichi di supplenza. Dunque bisogna far presto. Ma la strada è tutta in salita per partire già a settembre. Anche perché le assunzioni viaggiano sullo stesso treno della riforma dello stato giuridico dei docenti. Materia delicatissima, che ha già ricompattato i sindacati della scuola, coralmente contrari alle intenzioni del governo e che domani si incontreranno a Roma con tutte le forze parlamentari per mettere in campo le loro controproposte. Una possibile soluzione è quella di stralciare le immissioni in ruolo procedendo, se del caso, anche tramite un decreto-legge. Ma il governo di Matteo Renzi non sarebbe incline a tale soluzione. Perché finirebbe per bruciare in fretta il consenso che deriverebbe dalle assunzioni. Consenso utile anche ad indorare la pillola della cancellazione del diritto alla sede di titolarità e della cancellazione delle altre tutele contrattuali. Tanto più che la maggior parte dei docenti non si è ancora accorta dei rischi che corre quando il provvedimento sarà approvato. E una discussione parlamentare lunga e approfondita darebbe loro il tempo di accorgersene .