Uil scuola: perché lo sciopero del 5 maggio

da tuttoscuola.com

Uil scuola: perché lo sciopero del 5 maggio
Precari, super poteri ai dirigenti e contratto: sono questi i punti da cambiare. Purtroppo è in atto uno scontro tra Governo e scuola reale.

Riportiamo in sintesi alcuni passaggi dell’intervento di Massimo Di Menna nel corso della manifestazione delle Rsu e del personale della scuola che si è svolta la scorsa settimana a Roma.

Precari: si licenzia per non assumere

Vanno garantite le assunzioni ma il problema del precariato va affrontato nella sua complessità con un piano pluriennale.
L’articolo 12 del disegno di legge,  quello che riguarda i precari, invece di dare stabilità , dice “poiché la Corte europea non vuole che si continui con i contratti reiterati”, i precari della scuola, quelli che lavorano già da anni e anni con contratti precari,  non verranno assunti ma licenziati, in modo da evitare di reiterare i contratti.  Questo articolo va tolto dal disegno di legge.

Serve attenzione per il personale Ata, ne va riconosciuto il ruolo a partire dalle assunzioni.

No al dirigente con i super poteri 

E’ il risultato dell’esperimento intellettuale nel chiuso delle stanze ministeriali, che non tiene conto né dell’autonomia,  né della collegialità che essa prevede a partire dal ruolo del collegio dei docenti e del consiglio di istituto.  E’ davvero troppo che decida uno solo senza criteri: retribuzione per merito, scelta degli insegnanti, piano dell’offerta, valutazione della didattica ed egli apprendimenti. Vengono meno il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento.

Il lavoro si regola per contratto, non per editto 

Non solo rimane il blocco del contratto, come per tutti i pubblici dipendenti, ma la legge interviene su: retribuzione, orario, progressione economica. Occorre una norma di rinvio al contratto su ciò che riguarda il lavoro. Gli insegnanti e il personale della scuola, sarebbero gli unici senza regolamentazione per contratto del rapporto di lavoro.

Si sta delineando uno scontro tra Governo e con il mondo della scuola,  quella reale, preoccupata per le conseguenze concrete dei provvedimenti del Governo sul lavoro delle persone  e sulla qualità della scuola italiana.

Il mondo della politica è chiamato ad avere grande responsabilità. Siamo qui a far capire al Governo che il testo del provvedimento sulla scuola è sbagliato e va cambiato.  Siamo qui a ripetere che le modifiche possono essere fatte nel dibattito parlamentare.

Al Governo diciamo oggi: ripensateci bene, correggete questo testo, perché così non funziona, non può funzionare,  aprite un confronto con il sindacato e troviamo soluzioni concrete. Abbiamo avuto ragione con le 24 ore, con i 16 euro del merito. Erano misure sbagliate e sono state corrette.
La nostra non è una protesta generica, ci sono obiettivi chiari: vanno corrette le misure riguardanti i precari, i super poteri ai dirigenti e il contratto.