1 studente su 10 non usa la calcolatrice

da La Tecnica della Scuola

1 studente su 10 non usa la calcolatrice

Allo scientifico, nel corso della simulazione per la seconda prova di maturità, sarà ammessa la calcolatrice. Ma 1 studente su 10 sostiene di non portarla mai in classe, perché i prof sono contrari. E se permessa, il 28% sostiene che il prof non li agevola nel suo utilizzo

1 studente su 7 allo scientifico non possiede una calcolatrice. Inoltre, pubblica Skuola.net in un suo sondaggio che ha coinvolto 12.500 studenti delle scuole superiori, 1 alunno su 10 confessa che non viene mai utilizzata. Per il 62% degli intervistati la colpa sarebbe dei prof, contrari al suo uso della calcolatrice.

Anche quando la calcolatrice viene impiegata in classe, il 72% degli studenti dello scientifico conferma che i docenti hanno favorito l’uso di questo strumento incentivandoli o fornendo loro spiegazioni sull’utilizzo. Nonostante questo, il rimanente 28% degli studenti denuncia una certa ritrosia degli stessi ad acconsentire nell’uso della calcolatrice stessa e quindi non forniscono spiegazioni sull’uso di questo strumento

Eppure, il Miur concede la possibilità di usare la calcolatrice, seppure non programmabile, durante il compito in classe per eccellenza, ovvero la seconda prova scritta dell’Esame di Stato.

Eppure sull’utilizzo della calcolatrice l’ispettore Ambrisi del Miur, intervistato da Skuola.net, sostiene la sua utilità nello studio della matematica: “Il vantaggio di usare la calcolatrice, per uno studente, è di sicuro capire meglio, riuscire ad applicare con più efficacia le procedure numeriche, affrontare i problemi e congetturare soluzioni reali”.

E allora perché alcuni professori sono contrari? “Spesso si tende ad insegnare come si è appreso” – sostiene Ambrisi – “l’insegnante si è formato in un sistema anche universitario poco aperto alla tecnologia: si veda ad esempio il divieto alla calcolatrice dei test di ingresso o nelle selezioni per i TFA”. Anche all’esame di Stato, non c’è alcun motivo di propendere per mantenere la limitazione alle sole calcolatrici non-programmabili, sostiene l’ispettore. “Innanzitutto la tecnologia è oggi ormai qualcosa di essenziale, e in secondo luogo le tracce d’esame vanno sempre di più verso la risoluzione di problemi contestualizzati e attinenti alla realtà che chiedono ragionamento e spiegazione. Le calcolatrici, anche grafiche o programmabili, non possono sostituire gli studenti in questo”.

In tema di tipologie, attualmente l’89% di possessori di calcolatrici allo scientifico si è orientato sulla scientifica, mentre solo il 2% utilizza la super sofisticata grafica e il 9% una semplice tascabile.  La fisica è la materia dove si usa maggiormente la calcolatrice: il 60% contro il 40% di matematica allo scientifico. Un quadro molto simile emerge anche negli istituti tecnici e professionali, dove l’uso della calcolatrice viene esteso anche a materie di indirizzo.  Tuttavia, si nota una certa differenza tra il campione femminile e quello maschile. Le ragazze, infatti, usano lo strumento in particolar modo per risolvere problemi matematici.

Differenze di genere si registrano anche sul tipo di prodotto acquistato. I ragazzi optano più delle femmine per le calcolatrici grafiche e scientifiche, mentre le ragazze al contrario si rivolgono al tascabili, più semplici e essenziali.