Scuola, 1 studente su 7 allo scientifico non usa la calcolatrice

da La Stampa

Scuola, 1 studente su 7 allo scientifico non usa la calcolatrice

Spesso sono gli stessi docenti ad essere contrari all’uso

Uno studente su 7 allo scientifico non possiede una calcolatrice: il dato sembra sconvolgente in un momento storico in cui gli strumenti elettronici sembrano indispensabili per la vita quotidiana e non solo. E anche chi ne possiede una, spesso non rientra nell’investimento: in classe 1 su 10 confessa che non viene mai utilizzata.

Il motivo principale? Per il 62% degli intervistati sono gli stessi docenti ad essere contrari all’uso della calcolatrice. È quanto emerge da una ricerca di Skuola.net su un campione di 12.500 studenti delle scuole superiori.

Anche quando la calcolatrice viene impiegata in classe, il 72% degli studenti dello scientifico conferma che i docenti hanno favorito l’uso di questo strumento incentivandoli o fornendo loro spiegazioni sull’utilizzo. Nonostante questo, il rimanente 28% degli studenti denuncia una certa ritrosia degli stessi ad acconsentire nell’uso della calcolatrice stessa e quindi non forniscono spiegazioni sull’uso di questo strumento.

Eppure, il Miur – fa notare il portale – concede la possibilità di usare la calcolatrice, seppure non programmabile, durante il compito in classe per eccellenza, ovvero la seconda prova scritta dell’Esame di Stato. Oggi è stato il giorno della simulazione di seconda prova di Matematica, quella che, secondo fonti Miur, svela definitivamente la struttura e la regolamentazione della prova d’esame e anche in questa sede sarà possibile usare la calcolatrice. La valutazione, tuttavia, non terrà conto della capacità d’uso di eventuali strumenti informatici a disposizione come, invece, era successo per la prima simulazione fatta il 25 febbraio. Così, anche se per l’esame di Stato 2015 tutto rimane invariato, questi elementi fanno presagire – osserva Skuola.net – l’intenzione di apertura verso una maggiore libertà nell’uso di strumenti elettronici a scuola.

A confermarlo le parole dell’ispettore Ambrisi del Miur intervistato da Skuola.net: «Il vantaggio di usare la calcolatrice, per uno studente, è di sicuro capire meglio, riuscire ad applicare con più efficacia le procedure numeriche, affrontare i problemi e congetturare soluzioni reali».

E allora perché alcuni professori sono contrari? «Spesso si tende a insegnare come si è appreso – sostiene Ambrisi – l’insegnante si è formato in un sistema anche universitario poco aperto alla tecnologia: si veda ad esempio il divieto alla calcolatrice dei test di ingresso o nelle selezioni per i Tfa».

Anche all’esame di Stato, non c’è alcun motivo per mantenere la limitazione alle sole calcolatrici non-programmabili, sostiene l’ispettore. «Innanzitutto la tecnologia è oggi ormai qualcosa di essenziale, e in secondo luogo le tracce d’esame vanno sempre di più verso la risoluzione di problemi contestualizzati e attinenti alla realtà che chiedono ragionamento e spiegazione. Le calcolatrici, anche grafiche o programmabili, non possono sostituire gli studenti in questo».

In tema di tipologie, attualmente l’89% di possessori di calcolatrici si è orientato sulla scientifica, mentre solo il 2% utilizza la super sofisticata grafica e il 9% una semplice tascabile. La fisica è la materia dove si usa maggiormente la calcolatrice: il 60% contro il 40% di matematica allo scientifico. Un quadro molto simile emerge anche negli istituti tecnici e professionali, dove l’uso della calcolatrice viene esteso anche a materie di indirizzo.

Tuttavia, si nota una certa differenza tra il campione femminile e quello maschile. Le ragazze, infatti, usano lo strumento in particolar modo per risolvere problemi matematici. Differenze di genere si registrano anche sul tipo di prodotto acquistato. I ragazzi optano più delle femmine per le calcolatrici grafiche e scientifiche, mentre le ragazze al contrario si rivolgono alle tascabili, più semplici e essenziali.