Il coding per capire che tecnologie e scienze sono cose da ragazze

da Il Sole 24 Ore

Il coding per capire che tecnologie e scienze sono cose da ragazze

Che ci sia ancora un forte gap tra ragazzi e ragazze nella formazione scientifica e tecnologica in tutto il mondo è cosa risaputa, e anche un recente report dell’Ocse lo ha evidenziato, sottolineando come le differenze di genere nell’istruzione alla fine creino grosse diversità nell’opportunità e nelle scelte professionali.

Il problema è ovviamente sentito anche in Italia, che per di più ha un livello più basso nella formazione scientifica, a partire dalla scuola secondaria: anche da noi il gap di preparazione ha effetto sulla scelte universitarie e professionali successive. Tanto che alcune università hanno avviato progetti specifici per invogliare le ragazze a proseguire sulla strada della scienza.

Allora forse è meglio iniziare con il coding fin dalla giovane età. In occasione della giornata mondiale Girls in Ict Day, che si è celebrata ieri, è stata lanciata la nuova edizione di “Girls code it better”, progetto mirato ad avvicinare le giovanissime alla tecnologie con un approccio pratico e divertente: dal programare al costruire, magari usando una stampante 3D, per scoprire che la tecnologia permette di realizzare la propria creatività e fantasia coniugandola all’innovazione. Ma soprattutto giocandosi una opportunità per il proprio futuro.

Il progetto è promosso da Maw – Men at Work che si rivolge alle studentesse delle scuole medie, offrendo la possibilità di imparare a usare il computer, programmare, progettare e disegnare con strumenti digitali. Ma anche di realizzare nuovi oggetti entrando nei FabLab per produrli direttamente con stampanti 3D. Tutto avviene sotto la guida di un insegnante e di un maker, che coinvolgono le ragazze in un percorso di 45 ore.

Le 150 ragazze che hanno partecipato all’edizione precedente di Girls code it better hanno scatenato la creatività: dallo zainetto con pannello solare per ricaricare lo smartphone al bidone “intelligente” per riciclare correttamente gli avanzi e i rifiuti della mensa scolastica, dalla campagna video online contro il bullismo alla coperta interattiva che accede con QR Code a una app sul tema della multiculturalità – creata con l’aiuto dei compagni provenienti da paesi stranieri – hanno provato di persona che la tecnologia è assolutamente una “cosa da ragazze”.