Il Governo teme lo sciopero del 5 maggio e sposta le prove Invalsi

La decisione dell’Invalsi di spostare le prove al 6 e 7 maggio per le elementari e confermarle il 12 per le medie, con la motivazione della proclamazione dello sciopero del 5 maggio, conferma che il Governo teme una larghissima adesione all’astensione dal lavoro e che si estenda la mobilitazione contro il disegno di legge sulla scuola. Non si ricorre, infatti, al differimento nelle date del 6 e del 12 maggio quando sono stati proclamati altri scioperi da altre sigle.

Dubitiamo della legittimità di questo differimento delle prove, tra l’altro deciso dall’Invalsi e non dal MIUR. Valuteremo eventuali risposte anche sul versante legale.

Non è la prima volta che si tenta di stravolgere unilateralmente leggi e sentenze, come è successo recentemente per il Cspi, le assenze per le visite specialistiche e i diritti dei precari, quando sono favorevoli ai ricorsi del sindacato.

Se intendono condizionare lo sciopero del 5 maggio saranno delusi perché la partecipazione sarà alta e la decisione di rinviare le prove Invalsi ne rafforza le ragioni.

Noi andremo avanti con le lotte contro il disegno di legge regressivo del Governo e non ci faremo intimorire.