5 maggio Piano triennale immissioni in ruolo in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 5 maggio 2011, ha approvato

  • un Decreto-Legge che prevede misure diverse finalizzate allo sviluppo e al rilancio dell’economia fra le quali un piano triennale per l’immissione in ruolo del personale della scuola;
  • un Testo Unico sull’apprendistato.

Di seguito i comunicati stampa del MIUR:

Decreto Sviluppo, tutte le misure per Scuola, Università e Ricerca

Nuove regole per l’aggiornamento delle graduatorie. Fondo per il Merito per gli studenti universitari. Credito di imposta per imprese che investono in Ricerca

(Roma, 05 Maggio 2011) Il decreto per lo Sviluppo approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contiene anche una serie di misure a favore della Scuola, dell’Università e della Ricerca attraverso cui sarà possibile: ridurre i tempi previsti per assorbire i docenti precari, risolvere il problema dell’aggiornamento della graduatorie, tenuto conto della sentenza pronunciata di recente dalla Corte Costituzionale, costituire un Fondo per il Merito per erogare prestiti d’onore agli studenti universitari e istituire un credito di imposta per le imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o Enti.

Per quanto riguarda il precariato, le ultime stime elaborate dal Ministero prevedevano che, grazie ai pensionamenti e alle immissioni in ruolo degli ultimi anni, il fenomeno avrebbe trovato una definitiva soluzione in sei o sette anni. I provvedimenti contenuti nel decreto per lo Sviluppo consentono, pur all’interno del quadro di riorganizzazione del personale della scuola, di ridurre i tempi previsti e dunque di risolvere definitivamente un problema nato nei decenni passati, a causa di scelte politiche irresponsabili che hanno fatto lievitare fino a 250.000 il numero degli insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.

Di seguito tutte le misure previste:

Piano triennale di immissioni in ruolo

un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA, su tutti i posti disponibili e vacanti in ciascun anno. Questo piano sarà annualmente verificato, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessero rendere necessarie. Nell’anno scolastico in corso i posti vacanti sono 67.000, di cui 30.000 insegnanti e 37.000 ATA. Per il prossimo anno scolastico 2011/2012 le immissioni in ruolo saranno determinate sulla base delle graduatorie dell’anno 2010/2011;

Aggiornamento delle graduatorie

Dal prossimo anno scolastico 2011/2012 l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento è effettuato con cadenza triennale e con possibilità di trasferimento in un’unica provincia. Viene così data attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il diritto alla mobilità degli insegnanti, conservando il punteggio della graduatoria di origine (cosiddetto, inserimento a pettine). L’aggiornamento triennale anziché biennale delle graduatorie consente di coniugare il diritto alla mobilità con l’esigenza di garantire la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.

Sempre per garantire la continuità didattica, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2011/2012, è previsto che i nuovi docenti immessi in ruolo, destinatari cioè di nomina a tempo indeterminato, possano chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra provincia dopo cinque anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità, anziché dopo tre anni;

Proroga del “salva-precari”

proroga del “salva-precari”, attraverso cui verranno destinate tutte le supplenze temporanee che si renderanno disponibili durante l’anno ai titolari di incarichi annuali nell’anno scolastico precedente. Questa norma consente anche di rinnovare gli accordi con le Regioni, che hanno consentito di coinvolgere gli stessi insegnanti nei progetti speciali per il rafforzamento dell’offerta formativa;

Fondo per il Merito

la costituzione del Fondo per il Merito, come fondazione pubblico-privata in cui far affluire fondi pubblici e capitali privati per erogare prestiti di onore agli universitari che, nei casi di eccellenza, si trasformano in vere e proprie borse di studio;

Credito di imposta per la ricerca scientifica

è istituito (per gli anni 2011 e 2012) un credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o enti di ricerca;

Contratti di programma per la ricerca strategica

per i progetti “di sistema”, che coinvolgono nell’attività di ricerca e sviluppo la prima fascia delle piccole e medie imprese interessate al processo industriale, è stato elaborato uno strumento negoziale che permetta di inquadrare e gestire tutte le iniziative più importanti e innovative. Questi grandi progetti, conformi alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, consentiranno di valorizzare concretamente il contributo del sistema universitario e degli enti pubblici di ricerca, ai quali potrebbe essere affidato, in una fase preliminare alla manifestazione di interesse, un ruolo di promozione attiva sia dello strumento che dei potenziali di apporto insiti nel sistema “storico” della ricerca.

Nuovi schemi di regolamento per la valutazione dei docenti universitari

Per tutti i docenti la progressione economica da biennale diventerà triennale e sarà valutata su base meritocratica. Per i nuovi docenti assunti dopo l’entrata in vigore della riforma dell’università verrà rivisto lo stipendio d’ingresso e sarà eliminato il periodo di straordinariato, allineando il sistema universitario alle migliori prassi internazionali per renderlo più efficiente e competitivo.

 

Riforma scuola e nuove norme mercato del lavoro integrate nel nuovo Testo Unico sull’apprendistato

Gelmini: “Governo al lavoro per futuro dei giovani”

(Roma, 05 Maggio 2011) Riforma della scuola superiore, nuovi ITS e provvedimenti di riforma del mercato del lavoro sono finalmente integrati nel Testo Unico sull’apprendistato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, un provvedimento che coordina tutte le misure adottate finora dal governo per contrastare la disoccupazione giovanile, favorire l’ingresso dei più giovani nel mondo del lavoro ed arginare il fenomeno della dispersione scolastica. Viene così valorizzato l’apprendimento nei luoghi di lavoro, non più relegato, come nei decenni scorsi, all’addestramento professionale.

Attraverso i contratti di apprendistato, i nostri giovani:

potranno assolvere l’obbligo di istruzione e conseguire una qualifica attraverso l’apprendistato per la qualifica professionale;

potranno conseguire il diploma regionale, per poi proseguire di formazione terziaria degli IFTS, attraverso l’apprendistato professionalizzante;

potranno conseguire diploma di ITS, lauree e dottorati attraverso l’apprendistato di alta formazione e di ricerca.

Il Testo Unico contiene anche un riferimento importante all’apprendistato innovativo nei percorsi a carattere tecnologico dei 58 neonati Istituti Tecnici Superiori, che inizieranno la loro attività nel prossimo mese di settembre. Si tratta di istituti di alta formazione tecnica, gestiti attraverso fondazioni, in cui devono esserci un istituto tecnico o professionale, un’università e le imprese. Gli ITS costituiscono un vero modello di gestione e di governance dell’integrazione tra scuola e lavoro.

Inoltre, saranno favorite convenzioni tra università e imprese sia per continuare il percorso di studi di apprendistato per conseguire un diploma di tecnico superiore, una laurea o un dottorato.

“L’approvazione del Testo Unico sull’apprendistato da parte del Consiglio dei Ministri – ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini – dimostra l’attenzione del governo nei confronti delle nuove generazioni e del loro ingresso nel mondo del lavoro. Una sfida che può essere vinta solo attraverso una stretta integrazione tra il mondo dell’istruzione e formazione e quello del lavoro, così come previsto dalla riforma dell’istruzione superiore e dalle nuove norme sull’apprendistato. Provvedimenti che daranno risposte concrete alle esigenze dei nostri giovani”.

Decreto Legge Sviluppo dl_sviluppo.pdf
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Testo Unico apprendistato tu_apprendistato.pdf
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