Via libera della Camera ai super-presidi Fassina contro Giannini “Si deve dimettere”

da la Repubblica

Via libera della Camera ai super-presidi Fassina contro Giannini “Si deve dimettere”

Minoranza dem bocciata con i voti di Forza Italia Il ministro: sbagliato protestare, l’autonomia è di sinistra

CORRADO ZUNINO
ROMA .
La Camera macina sì. Il Pd di governo ha una forte maggioranza in questo ramo parlamentare e ha deciso che qui non si cede: sì al superpreside, sì all’organico dell’autonomia, in serata sì anche alle assunzioni di 101.701 precari a settembre. Se sarà necessario, dopo le elezioni regionali e valutati gli assetti politici, si faranno accordi e qualche concessione al Senato.
Con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti, e comunque dopo acceso dibattito (largamente bocciato l’emendamento Fassina, anche con i voti di Forza Italia), ieri sera è stato approvato l’articolo 9 del disegno di legge “La buona scuola” che attribuisce ai dirigenti scolastici il potere della scelta degli insegnanti negli istituti che guidano. Non è la chiamata diretta della gelminiana Aprea, ma ci somiglia. Il gruppo di Forza Italia, tuttavia, ha votato nuovamente contro, «anche se va detto che il preside è la parte più a destra di un provvedimento sostanzialmente liberale», ha spiegato Elena Centemero. Diversi del Pd minoritario non hanno votato.
I dirigenti scolastici ora hanno il potere di conferire ai docenti della scuola un incarico triennale, rinnovabile. La proposta per la copertura dei posti liberi nel singolo istituto è diretta agli ex precari della prima fascia parcheggiati in un ambito territoriale ristretto («di livello subprovinciale»): i docenti si candidano, il preside li può prendere. Nel caso di più proposte di incarico, l’insegnante sceglierà la scuola che preferisce. Il preside potrà svolgere colloqui preliminari. Chi rifiuta la “chiamata” attenderà fine giro e poi sceglierà tra le scuole rimaste libere. Insieme all’articolo 9 è passato un emendamento M5s che prevede che non ci debba essere parentela tra preside e professore nella stessa scuola, un altro avvicinamento del governo alle richieste della base, timorosa del clientelismo del dirigente. Sarà un obbligo, poi, mettere sul sito dell’istituto il curriculum dei professori. La renziana Simona Malpezzi rivela: «Il preside sarà valutato da soggetti esterni, alla francese».
La minoranza dem ha chiesto le dimissioni di Stefania Giannini: «Lasci il suo incarico», ha detto Stefano Fassina, «lo faccia per ricostruire un clima più positivo nel mondo della scuola ». Anna Ascani, a nome della maggioranza del partito, ha ribadito la fiducia al ministro in carica. Nella tarda sera — la prima notturna della Camera — si è votato anche l’articolo 10, il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato dei centomila nuovi docenti.
«Sono soddisfatta del confronto e del ritmo spedito delle votazioni», ha detto il ministro Giannini, neo iscritta al Pd, «vogliamo una scuola autonoma, responsabile e valutabile. Sono i principi della sinistra italiana progressista e illuminata che già aveva indicato Luigi Berlinguer». La responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, si è scontrata con il compagno di partito Alfredo D’Attorre: «Se il programma dei democratici non prevedeva la riforma della scuola è perché lui e Fassina inserirono al paragrafo “sapere” la “riqualificazione e il rigore della spesa” e non vollero prevedere la stabilizzazione neppure di 60 mila precari. Questo è un programma di sinistra, quello di Fassina e D’Attorre non è mai pervenuto». Fuori, sindacato e Unione degli studenti, contestano: sit-in, non numeroso, in piazza di Monte Citorio. Cortei a Torino e oggi manifestazioni in diverse città d’Italia. Mimmo Pantaleo, segretario scuola della Cgil: «Se il governo va avanti così prevederemo scioperi nel periodo degli scrutini e a settembre nelle aule sarà il caos. Presidi contro insegnanti, ricorsi continui». Alla Camera fin qui non ci sono state sorprese, ma è possibile che alcune novità si scoprano al Senato dove la maggioranza potrebbe presentare un emendamento per impedire a chi non è abilitato di iscriversi anche alle due graduatorie di istituto (seconda e terza fascia), salvi i diritti di chi già è in lista.
Per oggi alla Camera ci sono altri 17 articoli da votare: la maggioranza assicura che vuole chiudere entro domani. E ieri è diventato pubblico l’aggiornamento del ministero delle tre graduatorie in cui sono inseriti tutti i precari della scuola italiana: sono 610 mila, a maggio 2015, undicimila in meno dell’estate scorsa.
Nelle Gae sono 125 mila: saranno assorbiti tra settembre 2015 e settembre 2016. Nella seconda fascia ci sono 150 mila abilitati (ventimila in più) e nella terza fascia (neolaureati e non abilitati) 335mila, di cui 28 mila sono supplenti da oltre 36 mesi.