DDL scuola: nemmeno un euro per il fondo di istituto

da La Tecnica della Scuola

DDL scuola: nemmeno un euro per il fondo di istituto

Reginaldo Palermo

Le risorse che il ddl prevede per incrementare le dotazioni strumentali delle scuole sono del tutto risibili: meno di 3milioni per il 2015 e 313mila euro per il 2016. Non un euro per incrementare il fondo di istituto

C’è un tema, nel disegno di legge sulla “Buona Scuola”, di grande rilievo ma sul quale finora si è detto poco o nulla: è quello delle risorse finanziarie che, al netto delle assunzioni, serviranno ad implementare le numerose attività previste dal piano.
Se si va a leggere l’articolo   sulle  c’è da rimanere senza parole; si parla infatti della istituzione di un nuovo capitolo di spesa denominato “Buona scuola” la cui dotazione è fissata in poco meno di 3milioni di euro per il 2015 e addirittura in 313mila euro (non è un errore, la cifra è proprio questa!) per il 2016.
Tanto che la formula “senza maggiori oneri per la finanza pubblica” è ripetuta diverse volte nel testo.
Questo significa che le uniche vere risorse che le scuole avranno a disposizione saranno costituite quasi esclusivamente dai docenti neo assunti.
E così per il fondo di istituto per i compensi accessori del personale docente e Ata non è previsto nessun incremento (anzi, siccome il numero dei docenti aumenterà, la quota media pro-capite diminuirà di un buon 5-10%).
Ma c’è anche il problema delle supplenze: poichè non è detto che con l’organico dell’autonomia si possa riuscire a contenere le spese delle supplenze temporanee, è molto probabile che – alla resa dei conti – il MEF imporrà il ricorso alla solita “clausola di salvaguardia” e quindi, come già in passato, si dovrà usare la cassa del Miur per pagare gli stipendi dei supplenti.
Parlare di musica per tutti dalla primaria ai licei è certamente un bello slogan ad effetto, così come è buona cosa prevedere l’impiego di docenti specializzati nell’educazione musicale fin dalla primaria, ma non bisognerebbe trascurare aspetti organizzativi e strumentali: con bambini alle prime armi si può sicuramente fare musica usando legnetti, bicchieri, sassolini e bottiglie, ma – ad un certo momento – bisognerà anche iniziare a introdurre qualche altro “oggetto” (non diciamo un pianoforte a coda, per carità) ma anche semplicemente qualche tamburello e qualche CD. Oggetti che, purtroppo, non sono del tutto gratuiti. A meno che gli estensori della legge non abbiano già messo nel conto che, come spesso accade già ora, il materiale se lo porteranno da casa i docenti o lo si farà acquistare dai genitori.