Compiti estivi

COMPITI ESTIVI di Umberto Tenuta

CANTO 483 <<La scuola è l’ingresso nella vita della ragione. È, certamente, vita essa stessa, e non mera preparazione alla vita; tuttavia è uno speciale tipo di vita, accuratamente programmato al fine di sfruttare al massimo quegli anni ricchi di possibilità formative che caratterizzano lo sviluppo dell’homo sapiens e che distinguono la specie umana dalle altre>>[1].

 

La Scuola è un ambiente di vita accuratamente programmato per educare i giovani.

Prima che fosse creata un’apposita istituzione educativa, all’educazione dei giovani provvedeva la famiglia e la comunità alla quale egli apparteneva.

Evidentemente, la scuola non sostituisce completamente la società educante e la famiglia[2], ma le integra.

Il che significa che famiglia e società continuano ad educare, sia quando la scuola è aperta, sia, e soprattutto, quando la scuola chiude le sue porte.

Occorre perciò considerare le vacanze scolastiche come un prezioso tempo educativo.

Un tempo di stimolazioni formative più ricche e più efficaci di quelle scolastiche.

Se non per altro, perchè più motivanti.

Si pensi, ad esempio, all’attività motoria del nuoto, della danza, delle scalate!

Quale educazione motoria offre la scuola?

Quale educazione musicale offre la scuola?

Quale educazione artistica offre la scuola?

Altro che compiti scolastici!

O docenti, cambiate registro!

Dite ai giovani di nuotare, danzare, scalare i monti!

Dite ai giovani di cantare, suonare, ascoltare musica dai loro cellulari!

Dite ai giovani di osservare il mondo che, fuori dalle aule scolastiche, si squaderna innanzi ai loro occhi durante le vacanze!

Dite ai giovani di non restare soli a dondolarsi sulle amache, ma di correre incontro al mondo umano e naturale che si squaderna dinnanzi ai loro occhi!

Per tre mesi le finestre delle scuole si chiudono e le porte del mondo si aprono ai giovani!

A settembre ritorneranno a scuola con sacchi di esperienze da elaborare durante le ore di geografia, di storia, di matematica, di lingua, di musica, di educazione artistica…

Siano generosi i docenti, e non chiedano della Mesopotamia, del secondo teorema di Euclide, della chiave di violino, della Presa della Bastiglia…

Piuttosto, all’inizio del prossimo anno scolastico, cerchino di prolungare le esperienze geografiche, storiche, artistiche, linguistiche, matematiche… che i giovani hanno vissuto durante le vacanze scolastiche estive!

[1] BRUNER J. S., Dopo Dewey, Armando, Roma, 1964, p. 17.

[2] http://www.gorjuxbari.it/media/leg%C3%A0mi/Formazione_PDF/sistema_formativo.htm