Dirigenti, scocca la valutazione

da ItaliaOggi

Dirigenti, scocca la valutazione

È il contrappeso ai maggiori poteri gestionali conferiti. Farà testo il miglioramento del rendimento degli studenti

Giovanni Scancarello

Con la fiducia passata in senato sulla buonascuola, riflettori adesso puntati sulla valutazione dei dirigenti scolastici. Essi saranno giudicati in base al miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti, sulla direzione unitaria dell’istituto, sui risultati di gestione e la valorizzazione delle risorse umane attraverso il riconoscimento del merito. Una volta ultimato il rapporto di autovalutazione entro il mese di luglio, verranno fissati gli obiettivi di miglioramento che costituiranno i benchmark con cui il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale valuterà i dirigenti scolastici. Questo il contrappeso di cui parlava il ministro Stefania Giannini rispondendo ai docenti in occasione dello sciopero del 5 maggio.

Il controllo dei dirigenti scolastici sarà rivolto a rilevare il valore aggiunto prodotto dalla scuola sui livelli di accrescimento delle competenze degli studenti (attraverso i risultati delle prove invalsi). L’interesse dell’amministrazione per la verifica dell’operato del dirigente scolastico è legato anche alla verifica sull’attuazione dei Lep del sistema di istruzione e formazione attesi in parlamento sin dai tempi della riforma Moratti. Ma oltre che con il ciclo della valutazione del sistema nazionale di valutazione, la valutazione dei dirigenti scolastici è parte integrante dell’autovalutazione di istituto, che si articola sulle tre fasi della valutazione interna, della valutazione esterna e della rendicontazione sociale. I dirigenti saranno chiamati a rispondere del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento definiti tra la conclusione della fase interna e quella esterna dell’autovalutazione.

Il prossimo anno saranno 800 le scuole selezionate per l’avvio della prima fase della valutazione esterna, che saranno visitate dai nuclei di valutazione costituiti da ispettori, esperti Indire, Invalsi e del mondo della scuola. Sugli esiti di questi passaggi si conformeranno anche i contratti di lavoro. Il procedimento di valutazione è infatti diretto a evidenziare le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle scuole direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati dell’azione dirigenziale da parte del direttore regionale, come previsto dall’art. 25 del Dlgs 165/2001. Il direttore generale, sulla base delle risultanze del Rav e della definizione dei piani di miglioramento, fisserà gli obiettivi del nuovo incarico triennale del dirigente scolastico e ne riconoscerà il merito.

La loro retribuzione di risultato non sarà più distribuita a pioggia ma in funzione del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento. Che l’asse premiale della valutazione del dirigente scolastico sia decisivo lo dimostra anche l’aumento del fondo unico nazionale per la retribuzione dei dirigenti previsto nel maxiemendamento, che investe 46 mln di euro fino a tutto il 2015, 14 mln per il 2016 e 36 mln di euro a partire dal 2016, cifre superiori anche a quanto era stato stanziato in un primo momento dal governo.