Educare è obbligatorio

EDUCARE è OBBLIGATORIO di Umberto Tenuta

CANTO 486 Nella BUONASCUOLA c’è posto solo per chi sa educare.

 

Se uomini si diventa solo attraverso l’educazione, l’educazione non può essere negata a nessun figlio di donna.

Non ci possono essere scuole di serie B.

Chi manderemmo in queste scuole?

Non si tratta di premiare i docenti meritevoli, ma di garantire che tutti i docenti siano meritevoli.

Se educare significa far nascere uomini, chi non sa educare uccide.

Questo è il problema della scuola.

Allo stesso modo in cui si manda via il medico che non ha garantito l’ossigeno necessario alla sopravvivenza del neonato, si manda via il docente che non educa.

Forse questo è difficile.

Ma quando si tratta della vita dell’uomo a nessuno è consentito scegliere la via più facile.

Limitarsi a premiare i docenti meritevoli, lasciando nella scuola i docenti incapaci, significa non garantire il successo formativo ad un certo numero di giovani, non importa quanto consistente.

È possibile lasciare in ospedale il medico inetto, premiando quello bravo, nella speranza che l’inetto si dia da fare per diventare anch’egli meritevoli?

DUM ROMAE CONSOLITUR, SAGUNTUM EXPUGNATUM EST.

Premiare alcuni docenti significa prendere atto che gli altri docenti non sanno educare.

E siccome il successo formativo non può essere negato a nessun figlio di donna, questi docenti vengono meno ai loro compiti istituzionali e, come tali, vanno licenziati.

Non si tratta di avere il coraggio di licenziarli.

Licenziarli è un dovere.

Licenziarli è un obbligo.

Tutti i dirigenti e tutti i docenti che operano nella scuola debbono saper adempiere pienamente i loro compiti istituzionali.

Senza premi!

Ove non fosse chiaro, preciso che chi non è meritevole deve andare via dalla scuola.

Limitarsi a premiare alcuni docenti ed alcuni dirigenti significa prendere atto che gli altri docenti e gli altri dirigenti non adempiono nel migliore dei modi possibili i loro compiti istituzionali.

Il D.P.R. 8.3.1999, n.275−Art.1(Natura e scopi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche) sancische che <<L’autonomia delle istituzioni scolastiche …si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento>>.

Ove il successo formativo non sia garantito, c’è qualcuno che viene meno ai suoi compiti istituzionali e va licenziato.

Nessuno ama essere licenziato!

Ma qualcuno potrebbe anche accettare di vivere senza infamia e senza lode.

Non è forse questo il male oscuro della scuola italiana?

Una pattuglia, non so quanto numerosa, di dirigenti e di docenti che si aggiornano anche d’estate sulle spiagge e che a scuola fanno miracoli, con grande gioia dei genitori dei propri alunni.

E poi, uno sparuto (?) gruppetto di dirigenti e di docenti che “tira a campà”.

È questo “gruppetto” il male oscuro della BUONASCUOLA!

Anziché rivoluzionare l’ordinamento scolastico, basterebbe scovare questo gruppetto.

Mica potrebbero lamentarsi!

Semmai dovrebbero vergognarsi.

E invece oggi che si fa?

Si consegnano le medaglie ai quattro eroi del giorno.

Si lascia che qualche misero figlio di mamma non raggiunga il successo formativo.

Tanto nessun dottore andrà a lamentarsi.

Se nelle scuole statali solo tra i figli dei contadini e degli operai c’è qualcuno che non raggiunge il successo formativo, questo lo chiamate un paese democratico?

Don Milani e Papa Francesco dicono che questo non è un paese democratico.

E soprattutto non è un paese cristiano!

 

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