DdL, ecco come avverranno le assunzioni: l’ipotesi Miur di suddivisione dei primi 50mila posti

da La Tecnica della Scuola

DdL, ecco come avverranno le assunzioni: l’ipotesi Miur di suddivisione dei primi 50mila posti

Si tratta delle immissioni in ruolo che si attueranno su posti vacanti del personale docente, sulla base dei numeri successivi ai trasferimenti in tutti i cicli: le operazioni che porteranno alla stipula dei contratti a tempo indeterminato, avverranno con le vecchie procedure. Per i dati ufficiali, tuttavia, bisognerà attendere l’apposito decreto interministeriale, dove si terrà conto anche dei circa 6mila esuberi. Poi si passerà alle altre fasi, che, nel volgere di alcuni mesi, porteranno in ruolo altri 50mila prof. Per chi non entrerà in ruolo non rimarrà che il ‘concorsone’, riservato però agli abilitati.

 

Dalla direzione del Miur arriva l’ipotesi di contingente nazionale per le nomine in ruolo, suddivisa a livello regionale, provinciale, per tutti i cicli scolastici e le classi di concorso: l’ipotesi riguarda le circa 50mila immissioni in ruolo che avverranno su posti vacanti e disponibili del personale docente, dopo che sono terminati i trasferimenti in tutti i cicli scolastici.

Ricordiamo che questa fase di assunzioni è la prima delle tre previste dal ddl 1934 e si concluderà prima dell’avvio del nuovo anno scolastico: il 50 per cento dei posti verranno assorbiti dalle GaE, l’altra metà dai vincitori di concorso. Laddove non fossero presenti vincitori del concorso, si assumerà in toto delle Graduatorie ad esaurimento. L’altra parte di assunzioni, invece, avverrà più avanti, sulla base dell’organico funzionale da attuare a supporto di ogni istituto: queste immissioni in ruolo, però, non saranno di immediata esecuzione.

Scorrendo i vari file regionali sulle assunzioni possibili della prima fase di immissioni in ruolo, la regione più “fortunata” sarà la Lombardia, con 7.800 posti, segue il Lazio con 4.769 posti. Ricordiamo che però si tratta sempre e solo di un’ipotesi. Per avere l’ufficialità delle cattedre che andranno a ruolo, bisognerà attendere l’apposito decreto interministeriale, dove si terrà conto anche dei circa 6mila esuberi dell’anno prossimo.

A fare chiarezza su come avverranno le assunzioni è stata, in queste ore, la Cisl Scuola: le procedure esplicate dal sindacato Confederale, riassunte “in quattro mosse”, che si concretizzeranno in alcuni mesi, sono state riassunte da Repubblica.it.

I precari “entro il 31 agosto prossimo vedranno la luce in fondo al tunnel del precariato in 36.627 tra posti comuni e di sostegno. In questa fase  –  denominata “zero” per indicare che non cambierà nulla rispetto agli anni passati  –  le convocazioni avverranno secondo le consuete procedure”. In questa prima tornata di immissioni in ruolo, le assunzioni avverranno per ambiti provinciali o regionali. E gli interessati non correranno nessun rischio di trasferirsi in altre regioni per coronare il sogno della cattedra fissa. Ma dopo la fase “zero” i concorsi del 1999 e del 1990 cesseranno di avere efficacia. A questo punto, scatta il Piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona scuola e cambiano le regole. La prima fase  –  fase A  –  si dovrà concludere entro il 15 settembre e interesserà sempre i precari delle graduatorie a esaurimento e i vincitori del concorso 2012 che si contenderanno i posti rimasti vacanti dalla fase zero più 10.849 posti vacanti oltre il turn-over indicati nella Relazione tecnica al provvedimento”.

Subito dopo si passerà alla fase B: tutti gli aspiranti docenti, abilitati o vincitori di concorso, “che non sono stati destinatari di proposta di assunzione nella fase A dovranno produrre domanda online di assunzione indicando tutte le province mettendole in ordine di preferenza. I fortunati che riceveranno una proposta di contratto saranno chiamati a rispondere entro 10 giorni, accettando la proposta ricevuta. In caso contrario saranno fuori dal Piano straordinario di immissioni in ruolo. Le assunzioni si svolgeranno in corso d’anno ma avranno decorrenza giuridica dal primo settembre 2015. E i posti disponibili, assegnati in ambito nazionale, saranno quelli residuati dai 47.476 delle fasi precedenti”.

Chi non verrà assorbito da questa fase, potrà sperare nella terza: la fase C. “Anche in questo caso le assunzioni avverranno secondo l’ordine di preferenza delle diverse province indicato nella domanda online. Ma sempre con la possibilità per il ministero di collocare il precario nella provincia italiana in cui sarà disponibile una cattedra libera. E, come nella fase B, la proposta potrà arrivare ben oltre l’avvio delle lezioni e avrà sempre decorrenza giuridica dal primo settembre 2015. In questa fase, i posti disponibili saranno quelli dell’organico potenziato: 48.812 comuni e 6.446 di sostegno. Altre 55.258 cattedre che sommate alle 47.476 delle fasi precedenti assommano a 102.734 posti”.

Il cerchio si chiude con i precari che “rifiuteranno l’assunzione, magari a centinaia di chilometri da casa”: per costoro non ci sarà scampo, “dovranno rimettersi in gioco attraverso il concorso ordinario che verrà bandito entro il prossimo primo dicembre”.

Concorso, ricordiamo, che sarà riservato ai soli docenti abilitati, in particolare a coloro che avendo acquisito l’abilitazione dopo il 2001 (Scienze della formazione primaria, Tfa, Pas, etc.) sono rimasti fuori dalle GaE. E quindi dal piano di assunzioni più corposo degli ultimi decenni.