Buona scuola, martedì l’ultimo atto. Discussione alla Camera e proteste

da Corriere della sera

Buona scuola, martedì l’ultimo atto. Discussione alla Camera e proteste

Ultimo passaggio parlamentare per il ddl. Presidi fin dalla mattina di sindacati e docenti a Montecitorio. Giannini: parliamone su Facebook

Claudia Voltattorni

ROMA «#staytuned». Così si chiude il primo post pubblico della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini che da lunedì 6 luglio ha reso pubblico il suo profilo privato su Facebook. Una decisione per aprire la pagina a «dialogo e confronto con tutti voi sui provvedimenti che stiamo approvando in materia di Istruzione e sulle innovazioni a cui lavoriamo nel settore della Ricerca e dell’Università». E non mancheranno quindi anche lì le proteste del mondo della scuola che si sta preparando all’ultima puntata di questa lunga gestazione che è stata la riforma della Buona scuola voluta dal governo di Matteo Renzi, partita lo scorso settembre e in arrivo martedì pomeriggio a Montecitorio dove i deputati dovranno discuterla e votarla nel terzo passaggio parlamentare dopo il primo via libera della Camera e poi quello del Senato.

In piazza

Tutto comincerà il pomeriggio di martedì. Dentro e fuori Montecitorio. Alle 16 tutti i sindacati (Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals, Gilda, Cobas) si sono dati appuntamento per un presidio di protesta contro quella che chiamano «la brutta scuola». Lo hanno spiegato i giorni scorsi con annunci a pagamento pubblicati sui giornali. Lo ribadiscono anche oggi: «Noi non possiamo permettere all’esecutivo di cambiare in maniera così autoritaria la scuola di tutti, saremo uniti per difendere la scuola e ci batteremo sempre: torneremo in piazza anche a settembre con tante iniziative di mobilitazione e lavoreremo sodo perché venga fuori in modo chiaro che con questa riforma si cancellano diritti e libertà di tutti». Ma da tutta Italia arriveranno anche studenti, docenti, precari e non, riuniti in associazioni nate su Facebook in questi mesi per protestare contro il disegno di legge (Gessetti rotti, Manifesto nazionale docenti precari, Docenti che non voteranno Pd, Comitato decenti precari, Esercito di docenti, Docenti incazzati). «Questa nostra lotta contro il ddl Scuola – spiegano ad esempio quelli del Manifesto che inizieranno fin dalle 10 del mattino a presidiare Montecitorio – non è una manifestazione di protesta, ma è una festa per la democrazia: indosseremo una maglietta bianca, porteremo una Costituzione e metteremo una fascetta nera sulla fronte per indicare che i nostri pensieri sono censurati ogni santo giorno: è ora di dire basta e riprendersi la democrazia». Anche il Movimento 5 Stelle e Sel saranno in piazza.

In Aula

Ma i docenti saranno anche nell’Aula di Montecitorio dove i deputati cominceranno la discussione del testo approvato al Senato. I 5 Stelle porteranno alcuni insegnanti : «In questo modo potranno assistere con i loro occhi allo scempio che stanno compiendo Governo e maggioranza: l’intento del governo – sottolineano – di smantellare la scuola pubblica statale e di favorire il privato». Il voto è quindi previsto mercoledì pomeriggio e il ddl, visti i numeri della maggioranza alla Camera, dovrebbe diventare legge senza scossoni.

Settembre di mobilitazioni

Ma non finirà la battaglia contro la Buona scuola. «Il movimento non va in vacanza», promettono i contrari alla legge. E Piero Bernocchi, leader dei Cobas, spiega: «La cattiva scuola governativa dovrà affrontare uno scontro permanente in ogni istituto da settembre in poi: fin dalla prima riunione dei collegi docenti e dei consigli di istituto, si passerà “dalla battaglia campale ad una guerriglia», non-violenta ma assai pervasiva, diffusa, continua e logorante per i sostenitori della cattiva scuola-azienda».