Scuola democratica

SCUOLA DEMOCRATICA DI Umberto Tenuta

CANTO 505 Art. 3 COSTITUZIONE ITALIANA: <<È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>>.

Ossia, la Scuola deve garantire il successo formativo di tutti i figli di donna.

 

La SCUOLA −semplicemente la Scuola− deve garantire il successo formativo di tutti i giovani.

Sappiamo quanta protezione oggi la normativa riserva al parto delle donne.

A nessun ostetrico è consentito non essere all’altezza del suo compito.

Chi sbaglia viene punito e radiato dall’albo dei ginecologi!

E che avviene della seconda gestazione, l’EDUCAZIONE, la quale fa uomo il figlio di donna?

Il figlio di donna non può essere abbandonato nella foresta, come Victor, il Selvaggio dell’Aveyron.

E la scuola non può essere una foresta, nella quale vige la legge del più forte.

Eppure, quanti inni all’auspicio: VINCA IL MIGLIORE!

Cavalli di razza!

Muli di razza!

Bestie di razza!

<<Pieno sviluppo della persona umana>>.

No, no, no, e poi no!

Che non si parli di merito!

Tutti OTTIMI.

Che non si parli di scuole di serie A e scuole di serie B.

Che non si parli di Dirigenti e di Docenti di serie A e di serie B.

Nessuna lotta fratricida!

Il successo formativo garantito a tutti!

Purtroppo la BUONASCUOLA non parla di SUCCESSO FORMATIVO.

È una scuola aristocratica.

Scuola dei migliori, aristoi!

Non è la scuola dell’Italia democratica.

È una scuola che tradisce la Costituzione repubblicana del 1948.

E, quel che più conta, non è una SCUOLA CRISTIANA.

Antidemocratica e non cristiana.

Scuola degli odi fratricidi tra studenti, tra docenti, tra dirigenti!

“Ama il prossimo tuo come te stesso”!

Garantisci il successo formativo a tutti i giovani come vorreste per i tuoi figli.

Educali all’amore.

Non all’odio.

Educali alla pace.

Non alla guerra.

O materna scuola, accogli i tuoi figli, tutti tuoi figli, con materno amore.

 

Era il tramonto: ai garruli trastulli

erano intenti, nella pace d’oro

dell’ombroso viale, i due fanciulli.

Nel gioco, serio al pari d’un lavoro,

corsero a un tratto, con stupor de’ tigli,

tra lor parole grandi più di loro.

A sè videro nuovi occhi, cipigli

non più veduti, e l’uno e l’altro, esangue,

ne’ tenui diti si trovò gli artigli,

e in cuore un’acre bramosia di sangue;

e lo videro fuori, essi, i fratelli,

l’uno dell’altro per il volto, il sangue!

Uomini, pace! Nella prona terra

troppo è il mistero; e solo chi procaccia

d’aver fratelli in suo timor, non erra.

Pace, fratelli! e fate che le braccia

ch’ora o poi tenderete ai più vicini,

non sappiano la lotta e la minaccia.

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − voce da cercare