Fiori e bellezza

FIORI E BELLEZZA di Umberto Tenuta

CANTO 524 AMBORELLA mio primo amore… fiore

Duecento milioni di anni fa nasceva il primo fiore, l’ambonella…

Eva colse il primo frutto…

Ma dal suo bel giardino fu mandata via,

La sciagurata aveva osato cogliere il frutto del primo fiore!

 

Certo è che i fiori rappresentano la vita.

Nasce il frutto dal fiore.

E ciascuno di noi è figlio di un fiore.

L’albero a cui tendevi

la pargoletta mano,

il verde melograno

da’ bei vermigli fior,

nel muto orto solingo

rinverdì tutto or ora

e giugno lo ristora

di luce e di calor.

Tu fior della mia pianta…

I fiori, quanto di più bello la Terra ha prodotto, nella meraviglia delle forme, dei colori, dei profumi, dei frutti…

Il Paradiso Terrestre è un giardino.

I Giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie del Mondo antico, rappresentano il Paradiso.

I fiori sono il regalo per antonomasia.

Non si sbaglia mai regalando fiori.

I fiori sono il simbolo più bello della Bellezza.

Dice Papa Francesco in Piazza San Pietro:

<<La missione della scuola consiste nello sviluppo del “senso” del vero, del bene e del bello, ovvero nello sviluppo della capacità di conoscere, capire, apprezzare, riconoscere, la realtà nella sua verità, bontà e bellezza>>.

E Peppino Impastato aggiunge:

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore “.

D’altra parte, Froebel chiamava Giardini d’infanzia le sue scuole, nelle quali i fiori non mancavano.

L’Attivismo pedagogico valorizzava il contatto con la natura.

Perchè, dunque, non valorizzare i giardini delle scuole per l’educazione al bello, al vero ed al buono.

−Maestra, ti accogliamo con un mazzo di fiori!

−Grazie, bambini, quest’anno noi coltiveremo i fiori nel giardino della nostra scuola.

O Franco Bruno, non me lo volevi regalare il tuo bel tulipano coltivato con tanto amore!

Via i posteggi delle auto che intossicano l’ambiente!

Spazio ai giardini dai meravigliosi colorati fiori!

O Maria Boschetti Alberti, o Pierina Boranga, vi abbiamo dimenticate!

O Giuseppe Lombardo Radice, non predicavi tu l’educazione al bello!

Le scuole senza giardini.

I davanzali senza fiori.

I fiori di carta incollati alle pareti.

Dirigente, è questo il TEST del merito.

Laddove vedi i bambini disegnare fiori, passa via!

Fermati invece ad ammirare i giardini pensili nell’atrio della scuola.

I fiori sui davanzali.

I fiori nel buco dei calamai.

I fiori nei capelli delle bambine.

Il BELLO DEI FIORI!

Kalós kai agathos!

Il Bello e il Buono.

Il Bello e il Vero.

Oh lo studio della natura!

Botanica.

Lombrichi nella terra nera.

Farfalle colorate sui fiori.

Oh lo studio della Zoologia!

Diario del giardiniere.

Dipingere i fiori del nostro giardino.

Oh la pittura a tempera!

Fiori modellati in argilla.

Oh la scultura!

Oh, Maestre e Maestri, raccontate le vostre esperienze!

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”