Tre intelligenze e mezza

Tre intelligenze e mezza

di Luigi Manfrecola

 

Scommetterei che vi ritenete intelligenti, tutti e senza eccezione alcuna….

Ma vi siete chiesti mai il significato di quest’espressione intuitivamente banale?

Saprete certamente che su tale questione si sono versati fiumi di inchiostro, accendendo dispute e polemiche di ogni tipo.

C’è chi la vuole “cruda” e “pesabile”(da Binet, da Piaget a seguire…) e c’è chi la vuole “cotta” (elaborata e cucinata nel tegame dell’ambiente socioculturale (da Vygotskij a Gardner , fino a Morin…). Ma c’è anche chi pretende di usare bilance sofisticatissime (passando per   Bloom e Gagné) e chi la vede sempre un po’ troppo lenta ed irrazionale (Goleman); senza parlare di chi ne fa una questione di “stile” (Sternberg, Boscolo ecc…)

E voi, allora, che intelligenza avete?

Vale a dire : QUANTA? QUALE? QUANDO? COME?

cervello 1A pensarci bene , dunque, tutto si complica ed è giusto fare un po’ di chiarezza; ma solo un poco perché occorrerebbe un vero e proprio volume per poter sviluppare un discorso organico e non è questo il luogo o il momento adatto. Allora ci limitiamo, solo provvisoriamente, ad illustrare il senso delle domande che vi abbiamo posto. Anche perché le riflessioni di un certo Gardner sono diventate stucchevoli, visto che è passato, dalle 7 intelligenze originarie. alle attuali nove e più…Alcune delle quali non ci convincono affatto e mi riferisco alla cosiddetta intelligenza “naturalistica” ed a quella “etica” (?).

Visto che c’è bisogno di assemblare le troppe idee e tipologie, perché non farlo altrettanto avventuristicamente?!

E perciò noi preferiamo qui parlare di TRE intelligenze e MEZZA, perché quel “mezza” risulta stimolante, incuriosisce e quindi vi induce a seguirmi nel ragionamento.

Seguiamo allora sommariamente l’ordine delle domande che vi abbiamo proposto, riservandoci di approfondire in futuro i singoli aspetti della questione…

1-QUANTA INTELLIGENZA?…e qui siamo nel regno dei test classici alla Binet, più volte contestati poiché statisticamente elaborati e capaci di valutare un solo tipo di intelligenza : quella Piagetiana di tipo logico-linguistico-matematico. E siccome , così genericamente enunciato, questo concetto rischia di restare ancora fumoso, va approfondito con una parallela analisi (Bloom) che valuti i singoli aspetti relativi alle coinvolte e complementari capacità di :

– conoscenza , come attitudine a rievocare il materiale memorizzato

comprensione, come capacità di cogliere il senso delle informazioni e di trasformarle mediante processi di   interpretazione, estrapolazione, trasposizione;

applicazione, come capacità di impiegare le conoscenze per risolvere problemi nuovi;

analisi, come capacità di separare gli elementi di un insieme per evidenziarne i rapporti (analizzare,

scoprire, dedurre, riconoscere);

sintesi , come capacità di collegare diversi elementi per comunicare  in maniera originale o elaborare

autonomipiani d’azione (scrivere, raccontare, riassumere, pianificare, progettare);

valutazione, come formulazione di giudizi sul valore di conoscenze,materiali e metodi in relazione a criteri esterni obiettivi.

 

cervello 42-QUALE INTELLIGENZA?…e qui ci imbattiamo nei classici TALENTI prevalenti focalizzati da Gardner

>intelligenza corporeo-cinestetica, musicale, spaziale, logico-matematica, linguistica,interpersonale, intrapersonale ; e qui mi fermo per due ragioni : a) perché gli studi neurologici hanno avallato la teoria mediante la localizzazione di aree deputate a tali funzioni, b) per rispetto di Kant e della sua Ragion Pratica posta a fondamento autentico della cosiddetta ETICITA’innata-

 

3-QUANDO, l’intelligenza?…ovviamente quando non sussistono elementi interferenti che possano disturbare una valutazione equilibrata delle circostanze.

       E, secondo GOLEMAN è il caso della AMIGDALA che, nel bene come nel male, presiede alla INTELLIGENZA EMOTIVA. La quale, a nostro personale giudizio, può anche essere ritenuta parente prossima della intuizione, della creatività, dell’arte, del pensiero laterale e via dicendo…

 

3½-COME ? …e così, via via dicendo, ci avviciniamo a Sternberg ed alla sua TEORIA TRIARCHICA DELLA INTELLIGENZA (analitica; creativa; pratica.)

       Ammesso e non concesso che ciò sia parzialmente corretto, sarebbe forse più interessante capire il

     funzionamento profondo dei meccanismi operativi personali ( i cosiddetti STILI COGNITIVI : Boscolo)

       per coglierne:

 

  1. a) le preferenze acquisitive o “canali” percettivi dominanti che fra loro possono differire

           (stile visuale/concreto >oppure < verbale/ astratto)

 

     b ) i processi elaborativi, a loro volta difformi : stile” ideativo-globale-intuitiv o/pensiero

         divergente”>opposto< allo stile “esecutivo-analitico-sistematico/pensiero convergente

 

       c)l’orientamento prevalente (innovativo > oppure < conservativo )

 

Analisi che ci rinviano al Maestro J. Bruner ed ai suoi più semplici “codici attivi, iconici, simbolici”

E potremmo continuare a lungo, ma qui ci fermiamo ritenendo di avervi sufficientemente arricchite le idee, ammesso che, viceversa non ve le abbiamo ulteriormente confuse….