Corsi per docenti digitali

CORSI PER DOCENTI DIGITALI di Umberto Tenuta

CANTO 551 QUALI COMPETENZE DIGITALI OCCORRE FAR ACQUISIRE AI DOCENTI?

Non certamente le competenze per lezioni digitali.

 

La competenza digitale che veramente serve ai docenti è la stessa competenza di preparare e scrivere le UNITà DI APPRENDIMENTO, ma in formato digitale.

Come è ben noto, una unità di apprendimento non è una unità di insegnamento, cioè una lezione: il docente prepara la sua lezione scrivendo quello che dirà e quello che mostrerà.

Una unità di apprendimento è invece la predisposizione delle operazioni e dei materiali −concreti, iconici e simbolici− che gli alunni utilizzeranno per scoprire, inventare, costruire un preciso contenuto disciplinare.

Le Sorelle Agazzi e Maria Montessori utilizzavano, rispettivamente, materiali concreti comuni le prime, materiali concreti strutturati la seconda.

Comunque, si trattava di materiali che non usava il docente per fare lezioni, ma che utilizzavano gli alunni per scoprire i concetti.

Se la lezione dovrebbe essere già andata in pensione −con congrua buonuscita− la metodologia della riscoperta/invenzione/costruzione dei saperi è ancora infante.

Pochi, pochissimi −rara avis− i docenti che hanno sostituito alla lezione, all’esposizione, alla dimostrazione, magari sulla LIM, le unità di apprendimento (ADA).

I Corsi che si fanno sul DIGITALE trattano, quasi sempre, l’insegnamento digitale (LEZIONE DIGITALE).

E rendono un cattivo servizio al DIGITALE, oltre che alla scuola.

Un docente, che utilizza il DIGITALE per fare lezioni, scredita il DIGITALE.

Lo scredita perchè il freddo digitale si sostituisce alla calda voce del docente.

Un docente che invece utilizza il DIGITALE per predisporre AMBIENTI DI APPRENDIMENTO DIGITALI valorizza il DIGITALE ed arricchisce la scuola di una nuova realtà, la REALTà VIRTUALE.

Alle TRE REALTà −concreta, iconica e simbolica− si aggiunge la REALTà VIRTUALE[1].

E se presto la realtà virtuale sarà tridimensionale, saremo in grado di sostituire, almeno laddove non disponibile, la realtà concreta con quella virtuale.

Comunque, già da oggi nei corsi di aggiornamento digitale non si dovrebbe parlare più di insegnamento e di lezioni.

Il DIGITALE sarà vincente.

E lo sarà soprattutto nella scuola della ricerca/riscoperta/reinvenzione/ricostruzione dei saperi: sapere, saper fare e saper essere[2].

Ordunque, coloro che organizzano corsi di didattica digitale non parlino più di lezioni e di insegnamento, ma di problem solving[3] e di cooperative learning[4].

Le nuove metodologie non riguardano le lezioni ma riguardano le attività di apprendimento degli alunni, preferibilmente nella forma del lavoro di gruppo (COOPERATIVE LEARNING).

Digitale, Sì!

Ma Digitale per la ricerca/riscoperta/reinvenzione/ricostruzione del sapere (strutture delle discipline), del saper fare (capacità e abilità) e del saper essere (interessi, motivazioni, atteggiamenti).

Il Digitale è uno strumento.

Ciò che conta è saperlo utilizzare.

Saperlo utilizzare, non per insegnare, ma per apprendere.

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

Altri saggi sono pubblicati in

www.rivistadidattica.com

E chi volesse approfondire questa o altra tematica

basta che ricerchi su Internet:

“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”

[1] IN MERITO VEDI: UMBERTO TENUTA. Quarta rappresentazione: http://www.rivistadidattica.com/metodologia/metodologie_60.htm

[2] https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=52423

[3] In merito al Problem solving cfr.: MOSCONI G., D’URSO V. (a cura di), La soluzione di problemi. Problem-solving, Giunti-Barbèra, Firenze, 1973; KLEINMUNTZ B.(a cura di), Problem solving Ricerche, metodi, teorie, Armando, Roma, 1976; DUNCKER K., La psicologia del pensiero produttivo, Giunti-Barbèra, Firenze, 1969; WERTEIMER M., Il pensiero produttivo, Giunti-Barbèra, Firenze, 1965; DORNER D., La soluzione dei problemi come elaborazione dell’informazione, Città Nuova, Roma, 1988. Pe la problematica dell’ermeneutica, cfr: GENNARI M., Interpretare l’educazione. Pedagogia, semiotica, ermeneutica, La Scuola, Brescia, 1992; MALAVASI P., Tra ermeneutica e pedagogia, La Nuova Italia, Firenze, 1992.

[4] In merito cfr. COMOGLIO M., Educare insegnando. Apprendere ad applicare il Cooperative learning, LAS, Roma, 1986; COMOGLIO M., CARDOSO M.A., Insegnare e apprendere in gruppo. Il cooperative Learning, LAS, Roma, 1996; COMOGLIO M. (a cura di), Il Cooperative learning. Strategie di sperimentazione, Quaderni di animazione e formazione, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1999; PONTECORVO C., AIELLO A.M., ZUCCERMAGLIO C., Discutendo si impara. Interazione sociale e conoscenza a scuola, NIS, Roma, 1991; PONTECORVO C. (a cura), La condivisione della conoscenza, La Nuova Italia, Firenze, 1993; PONTECORVO C., AIELLO A.M., ZUCCERMAGLIO C., (a cura), I contesti sociali dell’apprendimento.Acquisire conoscenze a scuola, nel lavoro, nella vita quotidiana, LED, Milano, 1995.