Docenti del potenziato: problemi per il periodo di prova?

da La Tecnica della Scuola

Docenti del potenziato: problemi per il periodo di prova?

I nodi dell’organico potenziato sono davvero tanti e il rinvio al 15 gennaio per la messa a punto del Piano triennale potrebbe avere a che fare proprio con i problemi che stanno via via emergendo.

Un tema su cui ci si è finora soffermati poco o nulla riguarda per esempio la regola che consente ai dirigenti scolastici di utilizzare il personale docente dell’organico potenziato anche su ordini di scuola diversi. Tema strettamente connesso con le modalità di attribuzione dell’organico potenziato alle istituzioni scolastiche.
Come è ormai chiaro l’assegnazione verrà effettuata con riferimento alle aree disciplinari e non alle singole classi di concorso. Potrà così accadere che un istituto comprensivo si veda assegnare due insegnanti abilitati alla educazione musicale, uno all’educazione fisica e un docente di primaria.

Secondo la “vulgata” fin qui accreditata i docenti di educazione fisica e musicale potrebbero essere utiizzati anche nella primaria per specifiche attività didattiche. In effetti la legge lo consente (l’ipotesi è espressamente prevista dal comma 20) ma per quest’anno bisogna tenere conto anche di un altro aspetto.
I docenti dell’organico potenziato che entreranno in servizio nel prossimo mese di dicembre sono quest’anno nel loro periodo di prova e, per superarlo, dovranno svolgere 180 giorni di servizio sulla loro classe di concorso.
Pertanto un docente di educazione musicale che venga utilizzato per attività didattiche nella scuola primaria potrebbe non vedersi riconosciuto il servzio ai fini del superamento dell’anno di prova.
Problema analogo potrebbe esserci per i docenti di primaria eventualmente utilizzati per attività in continuità con la scuola dell’infanzia.
Ovviamente la questione si pone solo per i docenti nel periodo di prova, dal prossimo anno il problema sarà certamente molto più contenuto.
Curiosamente i sindacati non si sono ancora occupati del problema che pure potrebbe avere ripercussioni significative sulle condizioni di lavoro in cui si verranno a trovare i docenti dell’organico potenziato. Ma, evidentemente, secondo i sindacati questo “baco” della riforma non è poi così importante.