L’anno scorso la dispersione era al 17,5% o al 28%?

da tuttoscuola.com

L’anno scorso la dispersione era al 17,5% o al 28%?

Nel presentare i dati finanziari del nuovo Programma operativo nazionale (Pon) che destina in tutte le regioni tre miliardi di euro per il settennio che va dal 2014 al 2020, il ministro Giannini e il sottosegretario Faraone hanno evidenziato come quelle risorse messe a disposizione dell’Italia da parte del Fondo Sociale Europeo (FSE) costituiscano una occasione per compiere un salto di qualità dell’offerta formativa delle nostre scuole e per elevare i livelli di apprendimento e di competenze dei nostri ragazzi.

Il sottosegretario Davide Faraone, nel sottolineare che l’investimento del PON si pone in linea di continuità con le linee strategiche della Buona Scuola, ha dichiarato che con queste risorse gli istituti, tra l’altro, potranno combattere la dispersione scolastica il cui tasso “nell’ultimo anno è sceso dal 28% al 20%”.

Se così fosse (non sono stati resi noti dati che evidenzino questa drastica riduzione), sarebbe un’ottima notizia.

Quel che è interessante è l’indicatore preso evidentemente a riferimento da Faraone. E’ noto che l’indicatore degli early school leavers (che misura la percentuale della popolazione in età 18-24 anni che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media, non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative), l’anno scorso era ufficialmente intorno al 17,5%, dieci punti in meno rispetto a quel 28%. Tale indicatore della dispersione scolastica, utilizzato in ambito europeo, è – come si sa – il risultato di rilevazioni campionarie condotte da Eurostat.

Invece Tuttoscuola, che da sedici anni rileva il tasso di dispersione negli istituti secondari statali calcolato sulla totalità della popolazione scolastica (quindi non campionaria), ha rilevato un tasso di dispersione pari al 28%. Il dato, contenuto nel Dossier sulla dispersione scolastica (liberamente scaricabile a questo link http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=33308 ) misura la differenza tra il numero degli iscritti del 1° anno con quelli del 5° anno di 5 anni dopo, ed è riferito all’a.s. 2013-14.

Nel 2009-10 erano stati 597.915 gli studenti iscritti al primo anno di corso degli istituti statali di II grado; nel 2013-14 gli iscritti al quinto anno erano soltanto 430.832, cioè 167.083 in meno, pari, appunto, al tasso di dispersione del 28%.

Il sottosegretario Faraone ha fatto suo il tasso calcolato da Tuttoscuola? Se sì, sarà interessante verificare, quando saranno resi noti i dati, anche l’esattezza del nuovo tasso al 20%, operando, s’intende, con il metodo già utilizzato del raffronto tra le totalità degli iscritti del 1° e 5° anno.