«Dal prossimo concorso un bando specifico: in ruolo con un percorso ad hoc»

da Il Messaggero

«Dal prossimo concorso un bando specifico: in ruolo con un percorso ad hoc»

Intervista a Davide Faraone

Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, il prossimo concorso è riservato a docenti già abilitati: in futuro ci saranno prove riservate al sostegno, con una classe di concorso a parte?
«Il sostegno ha un ruolo con una dignità specifica, fondamentale per l’inclusione dei ragazzi disabili. Gli insegnanti di sostegno sono “eroi per scelta”. Già dal prossimo concorso ci sarà un bando specifico per coloro che sono abilitati sul sostegno. Occorre evitare che le classi speciali vengano sostituite – come purtroppo qualche volta accade – con i corridoi».
Il docente sarà quindi specializzato solo nel sostegno, come potrà interagire con altri docenti?
«Il docente entrerà in ruolo sul sostegno con un percorso dedicato. Ma questo non c’entra nulla con l’interazione con gli altri docenti. Prevediamo corsi di formazione per tutti: docenti curricolari, dirigenti scolastici, personale amministrativo per un contesto realmente inclusivo».
Il docente resta in classe in co-presenza o coordina da fuori?
«Non saremo noi a stabilirlo ma le scuole in base al proprio specifico progetto. Gli istituti dovranno pianificare la loro offerta formativa triennale, definendo anche il piano di inclusione. Le scuole sono autonome. I docenti di sostegno quindi, come gli altri, continueranno a lavorare in classe con gli studenti disabili, coordinando la propria attività con i docenti della classe».
All’università arriverà una laurea ad hoc per il sostegno?
«I lavori sulla delega sono appena cominciati, quindi difficile dare indicazioni certe. Ogni disabilità ha bisogno di interventi specifici, non solo di una preparazione generalista. E in più, la formazione iniziale e in itinere deve essere per tutti i docenti, altrimenti non funziona. Non vogliamo che gli studenti disabili siano affidati solo al docente di sostegno. Sono la classe, prima, e la scuola, poi, a dover garantire l’inclusione».
Nel prossimo concorso per abilitati, ci saranno prove specifiche e il vincolo di 5 o 10 anni?
«Prove specifiche indubbiamente. Vogliamo persone altamente preparate e motivate per svolgere questo ruolo: il sostegno non deve più essere una scorciatoia per entrare in ruolo. Né ci si deve arrivare grazie a titoli farlocchi. Con il vincolo dobbiamo evitare solo alcuni opportunismi che spesso hanno nascosto le migliaia di esperienze positive e di eccellenza che hanno costellato la nostra scuola. Una scuola all’avanguardia nell’inclusione».
L. Loi.