Memoria è l’uomo

MEMORIA È L’UOMO di Umberto Tenuta

CANTO 575 L’uomo è memoria.

 

Memoria di tutte le esperienze esperite dai 57 miliardi di uomini vissuti negli ultimi 200 mila anni sulla Terra.

Se un novello PICO DELLA MIRANDOLA potesse racchiudere nella sua memoria tutte le esperienze umane degli ultimi 200 mila anni sarebbe il custode dell’intera cultura creata finora dagli uomini.

Egli sarebbe l’UOMO MODERNO.

Uomo dei nostri giorni.

Non certamente l’UOMO COMPLETO che non esisterà mai.

Infatti, le prospettive sono due.

La prima è che un bel giorno l’universo collasserà e con esso l’uomo interromperà la sua evoluzione.

La seconda prevede che l’uomo vivrà all’infinito e che quindi non sarà mai completamente uomo.

Uomini imperfetti siamo.

Memorie incomplete.

Ma memorie umane.

Memorie delle esperienze umane rivissute.

Rivissute.

Riesperite!

Rifare le esperienze fatte dagli uomini nel corso dei millenni.

Rifarle, nella famiglia, nella società, nella scuola.

La scuola come ambiente di vita, di esperienza, di riscoperta/reinvenzione/costruzione della cultura umana, da memorizzare per farsi uomini.

L’acquisizione della cultura non è la memorizzazione di segni fonici e grafici.

Ma è il rivivere/riesperire il lungo cammino degli uomini nel corso dei millenni.

Il lungo cammino della umanizzazione della scimmia nuda nel corso dei millenni e della breve vita di ogni figlio di donna.

La Scuola come ambiente di vita, a cominciare da Rousseau a Pestalozzi, a Froebel, a Gabelli…

Vivere per comprendere e memorizzare.

Fare per ricordare.

Cattedre, banchi, lezioni ed interrogazioni dateli al fuoco.

Laboratori sono le aule.

Laboratori di esperienze culturali.

La cultura non si insegna.

La cultura si vive.

È come dire che la poesia non si insegna.

La poesia si vive.

O stupido docente che parla della danza e non fa danzare.

Si memorizzano i movimenti.

Non le parole!