Francia off-limits per gite e viaggi d’istruzione fino al 29 novembre

da Il Sole 24 Ore

Francia off-limits per gite e viaggi d’istruzione fino al 29 novembre

di Ludovica Ciriello

Francia off-limits per le gite scolastiche e viaggi d’istruzione fino al 29 novembre. Gli effetti degli attacchi terroristici entrano di prepotenza, anche così, nella programmazione scolastica. E proprio per l’intreccio tra crisi economica e paura del terrorismo internazionale, il turismo scolastico, così come lo conosciamo, è destinato a non esistere più. Secondo l’Osservatorio sul turismo scolastico – avviato dal Touring Club nel 2007 – nell’anno scolastico 2011/2012, il settore aveva un valore di 405 milioni di euro (per un totale di studenti partecipanti pari a 46,5 % nelle scuole secondarie e a 52 % per gli istituti medi); salvo poi attestarsi su valori inferiori già nel 2012/2013: -13,6 %, per un totale di 350 milioni quanto al giro d’affari e una riduzione delle classi partecipanti, soprattuto nelle medie (il 35,1 %) .
A cambiare, già da qualche anno, non è stato però solo volume d’affari e numero dei partecipanti, ma anche la durata dei viaggi (prima quasi sempre di 4 giorni, oggi in media 2) e, soprattutto, le mete: se fino a pochi anni fa, le scelte dei consigli d’istituto (cui spetta l’ultima parola al riguardo) ricadevano spesso su città estere (quasi sempre, Francia e Germania) le mete italiane, ultimamente, comportando una riduzione dei costi a carico dei genitori e delle difficoltà organizzative per la scuola, sono tornate ad attirare l’attenzione dei docenti.

Mete italiane e difficoltà organizzative
Una scelta, sempre più italiana, a quanto pare è cosa destinata a diffondersi anche per altre ragioni: a fronte degli ultimi fatti di Parigi, il governo francese ha imposto uno stop ai viaggi scolastici fino a ieri, prorogandolo poi al 29 novembre. Ma, rimanere in Italia, secondo alcuni, potrebbe non essere sufficiente a risolvere i problemi legati alla gita di fine anno, sulla cui opportunità si è ormai aperto un vero e proprio dibattito.
Se durante l’anno 2014/2015, in ragione della presenza dell’Esposizione universale sul territorio italiano, il Miur ha infatti stanziato per il turismo verso Expo circa 200 milioni, proprio Milano è stata teatro degli ultimi drammatici eventi di cronaca legati alle gite. Questo perché, dice Cristina Marchini, responsabile ufficio scuola educazione del Fai – Fondo ambientale italiano (che da sempre accompagna i docenti nell’organizzazione delle visite su territorio italiano): «Quando una gita scolastica non è organizzata in modo tale da responsabilizzare e coinvolgere attivamente i ragazzi, diventa per loro un momento di svago, da vivere anche al di fuori delle regole e che, dunque, risulta impossibile da gestire per i docenti. Il pericolo nasce dalla noia».

Pianificazione
In quest’anno così delicato per il turismo scolastico, il Fai ha così pianificato un manuale di consigli rivolti ai docenti secondo il quale, ad esempio, i ragazzi devono essere messi in condizione di muoversi liberamente, ma anche di saper consultare mappe e utilizzare schede di approfondimento che li portino ad acquisire una consapevolezza difficilmente ottenibile nel chiuso di un’aula scolastica. Se la gita scolastica ci sarà ancora, dunque, secondo la rappresentate Fai: «Per i ragazzi, dovrà rappresentare una nuova metodologia didattica, che li veda protagonisti».

La proposta-concorso del Fai
«Nel mondo di oggi i ragazzi viaggiano tanto e hanno a disposizione esperienze, come l’Erasmus, molto più strutturate rispetto alle gite scolastiche. Andare all’estero con la scuola è, quindi, divenuto poco sensato oltre che inutilmente costoso – continua Cristina Marchini – è per questo che abbiamo deciso di creare un concorso che premierà la migliore gita scolastica organizzata su territorio italiano: è bene valorizzare anche le nostre bellezze».
La proposta Fai che mira a rendere più partecipativi i ragazzi durante le gite, al contempo, ambisce anche a valorizzare il patrimonio italiano e si sposa perfettamente con lo sfortunato stato della realtà internazionale, ma – sottolinea Marchini – non nasce dalla paura del terrorismo, bensì dal fatto che «il proprio territorio può essere altrettanto interessante di una meta straniera e i molteplici beni presenti in Italia offrono altrettanti spunti di riflessione sulla storia, l’arte, la cultura e la nostra identità».
Il settore Educazione scuola del Fai, in collaborazione con Fondazione Italia patria della bellezza, nell’anno scolastico 2015/2016, bandisce quindi il premio “Scegli l’Italia”: in palio, per la gita meglio organizzata (tra quelle iscritte a concorso), un weekend per i due docenti accompagnatori, ovviamente in una meta italiana.