Fase C, l’anno di prova è a rischio Per i neoassunti niente tirocinio

da ItaliaOggi

Fase C, l’anno di prova è a rischio Per i neoassunti niente tirocinio

Se si è prestato servizio in classi di concorso non affini

Antimo Di Geronimo

I docenti appena assunti nella fase C rischiano di non potere svolgere l’anno di prova. E’ quanto si evince dalla disposizioni in materia emanate di recente dal ministero dell’istruzione (decreto 850/15 e circolare 36167/15). Che precludono ai docenti neoimmessi in ruolo la possibilità di far valere il servizio prestato in altro grado di istruzione e, se nello stesso grado, il servizio prestato in classi di concorso non affini.

Ed è proprio il caso dei docenti neoimmessi in ruolo in occasione della fase C. Che sono stati tratti dalle graduatorie delle rispettive discipline di appartenenza, ma non saranno assegnati a cattedre di tali discipline. La fase C, infatti, è caratterizzata da immissioni in ruolo sull’organico del potenziamento. Vale a dire, su posti costituti per provvedere alle sostituzioni dei docenti assenti e per migliorare l’offerta formativa.

Con queste premesse, dunque, non sembrerebbe esserci alcun collegamento diretto con la disciplina tipica da cui il docente proviene e la prestazione effettivamente svolta. D’altra parte, la stessa amministrazione centrale ha tenuto conto solo in parte delle richieste presentate dalle scuole con i piani di potenziamento. L’assegnazione dei docenti neoimmessi nella fase C alle sedi scolastiche destinazione è avvenuto secondo un criterio di fungibilità degli insegnamenti. E non secondo le richieste specifiche delle scuole.

Oltretutto non sono pochi i casi di docenti provenienti da classi di concorso delle scuole secondarie di II grado che risultano assegnati ad istituti comprensivi (che non comprendono scuole superiori). Tant’è che il ministero ha dato disposizioni alle scuole di disporre utilizzazioni nei confronti di questa particolare tipologia di personale.

Dunque, il problema si pone non solo per l’anno di prova, ma anche per l’individuazione del docente tutor. E cioè del docente che dovrà seguire il neoimmesso in ruolo nel primo anno di servizio ai fini del superamento del periodo di formazione e di prova. La questione fa il paio con la preclusione dell’anno di prova ai docenti di musica immessi in ruolo alle medie, che attualmente insegnano nei licei musicali.

Preclusione che rischia di mettere in crisi queste scuole costrette, dall’anno prossimo, arimpiazzare tali docenti con insegnanti senza esperienza specifica. Per passare dalle medie alle superiori, infatti, è necessario avere superato il periodo di prova. Requisito che resterà precluso a questi docenti.

A meno che il ministero dell’istruzione non intervenga a sanare le varie questioni sul tappeto con un ulteriore provvedimento.