Sui docenti ‘contrastivi’ polemica Cisl-Anp

da tuttoscuola.com

Sui docenti ‘contrastivi’ polemica Cisl-Anp

La legge 107 comincia a produrre i frutti avvelenati che fin dall’inizio era prevedibile producesse“. Così inizia una nota della Cisl scuola, aspramente polemica con l’ANP, colpevole di aver utilizzato, nella sua attività di formazione dei propri iscritti sul Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), una slide “che tra i tanti vantaggi del PTOF (tra i quali, per inciso, rientrerebbe anche il venir meno, per i docenti,  della certezza di una scuola vita natural durante, in favore della rotazione triennale) c’è quello, per  le scuole, di non avere  più le mani legate rispetto ai docenti ‘contrastivi’“.

Il vicepresidente dell’ANP, prosegue la nota, ha tentato di ridimensionare “la vistosa gaffe” affermando che “tale caratteristica va giudicata in relazione alla coerenza del profilo professionale del docente con il piano dell’offerta formativa, e non già in riferimento agli orientamenti culturali o politici del dirigente scolastico” poichè il PTOF “è il frutto di un’elaborazione del Collegio dei docenti“.

Ma la Cisl non ci sta: “Peccato”, si legge, “che tra le tante storture di questa legge, di cui l’incidente occorso all’ANP disvela in modo concreto il profilo antidemocratico, ci sia anche quella che il PTOF venga sì elaborato dal Collegio dei docenti, ma sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico (comma 14 legge 107/2015), il che rende assai tangibile quel rischio di condizionamento politico-culturale del docente che il vicepresidente dell’ANP tenta goffamente di occultare“.

All’ANP, conclude la Cisl scuola alzando il tiro e il tono della polemica, “vogliamo dire che le pagine migliori della Scuola Italiana le hanno sempre scritte i “contrastivi”: i pochi docenti  universitari che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo; in modo meno drammatico, ma altrettanto significativo, il maestro Manzi, che non ebbe mai rapporti idilliaci con i burocrati (ma il suo ricordo è rimasto, mentre è sbiadito il loro); Don Milani, che, sia pure con riferimento ad altri contesti, enunciò, nel titolo di un suo libro, un principio che ispirò anche la sua opera di insegnante: L’obbedienza non è più una virtù. Del resto, la cultura è contrastiva per principio. Se così non fosse, saremmo ancora qui a credere che avesse ragione Tolomeo e torto Copernico”.

Toni aspri, come si vede, per una polemica che non sembra destinata ad attenuarsi.