Conto alla rovescia verso le iscrizioni: guida alle tasse scolastiche

da Il Sole 24 Ore

Conto alla rovescia verso le iscrizioni: guida alle tasse scolastiche

Il conto alla rovescia per le iscrizioni prosegue. A partire dal 22 gennaio le famiglie potranno scegliere la scuola alla quale iscrivere i propri figli. In vista di quella data può essere utile ricordare a quanto ammontano le tasse scolastiche, almeno per le scuole superiori. In soccorso giunge un recente vademecum di Skuola.net che fa riferimento al decreto legislativo n. 297 del 1994. Quattro le tipologie di tasse individuate in quella sede.

Tassa di iscrizione
È richiesta al momento dell’iscrizione alla scuola superiore, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’erario; l’importo è di 6,04 euro.

Tassa di frequenza
Deve essere pagata ogni anno e per intero, sia nel caso l’alunno si ritiri dalla scuola sia nel caso sia costretto a interrompere la frequenza per vari motivi. Non deve essere ripetuto il pagamento in caso di trasferimento di uno studente a un altro istituto statale. L’importo è di 15,13 euro.

Tassa d’esame
Deve essere pagata per intero al momento della presentazione della domanda per sostenere gli esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (o esame di maturità). L’importo è di 12,09 euro.

Tassa di diploma
Deve essere pagata in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio. Costo euro 15,13.

Esonero dal pagamento delle tasse
In alcuni casi si può essere esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche. Ciò può accadere per motivi legati al merito, economici o per l’appartenenza a speciali categorie di beneficiari.

Contributi scolastici
Meritano un discorso a parte scolastici. Ne esistono di due categorie: contributi obbligatori che le scuole possono richiedere il rimborso delle spese sostenute per conto delle famiglie quali, ad esempio, assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche; contributi volontari che le scuole possono chiedere, ma non obbligare, un contributo per finanziare attività e iniziative finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa. Tutti i contributi scolastici volontari devono essere deliberati dal Consiglio d’Istituto.