I sindacati contro la circolare Miur sui Pof triennali: «Promuove la divisione dei ragazzi, sia ritirata»

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da Il Sole 24 Ore

I sindacati contro la circolare Miur sui Pof triennali: «Promuove la divisione dei ragazzi, sia ritirata»

di Cl. T.

In questi giorni le scuole sono alle prese con la stesura del Piano dell’offerta formativa triennale (il Poft), e non mancano le critiche sindacali. Oltre ai tempi e al mancato allineamento con le assunzioni e il decollo dell’organico potenziato, i sindacati mettono nel mirino anche la circolare del Miur di prima di Natale che, a loro dire, promuoverebbe la divisione dei ragazzi in gruppi omogenei sulla base della “preparazione cognitiva”.

Le critiche della Cgil
Le critiche arrivano dalla Cgil: l’elaborazione del Poft avviene su «basi informative fornite dal Miur, evanescenti e con tempi incompatibili con la produzione di un documento fondamentale per l’identità di ogni istituzionale scolastica, spiega il leader della Flc, Domenico Pantaleo.

Il punto è che il ministero, negli orientamenti forniti alle scuole (nella nota 2805 dell’11 dicembre 2015), nel paragrafo dedicato alla flessibilità organizzativa e didattica, ha messo l’accento sull’organizzazione flessibile delle classi facendo riferimento ai “gruppi di livello” intesi, sostiene la Flc, come gruppi di studenti omogenei per abilità e capacità possedute. Analoghe critiche erano arrivate dal mondo della disabilità.

I rischi anche gli studenti stranieri
Per la Flc ritiene il messaggio veicolato dalla nota ministeriale è «regressivo», ed «è allarme rosso anche per gli studenti stranieri la cui disomogeneità di scolarizzazione rappresenterebbe un fattore di rischio di parziale o totale insuccesso formativo per tutti gli altri alunni e per tutti gli studenti che presentano lacune negli apprendimenti».

«Nessuno pensi di portare indietro le lancette dell’orologio della storia: le classi differenziali, vere o camuffate – ammonisce Pantaleo – rappresentano un passato che non deve ritornare».