Pa, licenziamenti solo nel 3% dei procedimenti

da Il Sole 24 Ore

Pa, licenziamenti solo nel 3% dei procedimenti

di Marzio Bartoloni

In attesa di verificare l’effetto del pugno di ferro appena varato del Governo che promette licenziamenti lampo per i furbetti del cartellino il ministero della Funzione pubblica ieri ha aggiornato al 2014 i suoi dati sui procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti della Pa.

Scorrendo le tabelle messe a punto dall’Ispettorato si scopre così che i licenziamenti sono leggermente cresciuti nel 2014 raggiungendo quota 227 (nel 2013 sono stati 219). Circa un terzo (84) riguarda proprio le assenze ingiustificate o non comunicate per tempo (erano 99 nel 2013) mentre in altri 72 casi (il 32% del totale) il dipendente pubblico è stato licenziato perché ha commesso dei reati, seguono 63 “espulsioni” per cattiva condotta (in forte crescita rispetto al 2013: +80%). Infine 8 casi (il 3%) riguardano attività extralavorative non autorizzate, in pratica il doppio lavoro. Numeri questi che mostrano come si ricorra alla sanzione più grave – il licenziamento appunto – solo in pochissimi casi, poco più del 3% sui 6.935 procedimenti disciplinari avviati. Una percentuale che diventa infinitesimale se si considera il fatto che i 227 licenziamenti riguardano una platea che supera i tre milioni di lavoratori pubblici.

Le norme appena licenziate dal Governo intervengono in particolare su una delle fattispecie del licenziamento – quella legata alla falsa attestazione della presenza in servizio – con un inasprimento delle sanzioni contro i dipendenti “infedeli” che, oltre alla sospensione in 48 ore e l’immediato procedimento disciplinare, potranno essere chiamati a rispondere anche per i «danni d’immagine». Nel mirino finiranno anche i dirigenti responsabili, che in caso di inerzia – attualmente ci vogliono fino a 200 giorni per concludere un provvedimento disciplinare – rischiano a loro volta il licenziamento, oltre a una accusa per omissione d’atti d’ufficio.

Per il resto i dati sembrano abbastanza in linea con gli anni precedenti, per cui su quasi 7mila procedimenti avviati quelli che si concludono con sanzioni gravi – licenziamenti o sospensioni – sono circa un quarto (in tutto 1.561). Guardando ai settori si registrano più licenziamenti nella scuola (81), seguita da ministeri e agenzie (77) ospedali (34), enti pubblici (19) e università (14) . Solo due i licenziamenti nei Comuni, ma qui il ministero ricorda che la trasmissione dei dati non è obbligatoria.

Tra gennaio e dicembre 2014, nella Pa ci sono stati poi 1.334 provvedimenti di sospensione dal servizio: in 859 casi la sanzione ha avuto una durata inferiore ai 10 giorni, in 475 casi è stata superiore. Sono state 254 (19%) le sospensioni per assenze ingiustificate o non comunicate in tempo, 110 (8%) quelle connesse a reati, 65 (5%) quelle per doppio lavoro, 21 (2%) derivanti da irreperibilità a visita fiscale e 884 (66%) le sospensioni per negligenza o comportamento scorretto. Infine sono state 2.858 le sanzioni minori comminate.

Su un totale di 6.202 procedimenti disciplinari avviati e conclusi nel 2014, oltre la metà ha coinvolto personale delle scuole (3.397), 1.119 i dipendenti di ministeri e agenzie e 984 quelli di asl e aziende ospedaliere.