SCUOLA, 10.2.2016: ACCORDO SUI TRASFERIMENTI

SCUOLA, 10.2.2016: ACCORDO SUI TRASFERIMENTI. CGIL, CISL, UIL, SNALS SOCCORRONO IL
GOVERNO ED ACCETTANO CHIAMATA DIRETTA ED AMBITI TERRITORIALI. IMPUGNEREMO
IL CONTRATTO. SOMMERGEREMO LORO E LA GIANNINI DI RICORSI. PROCLAMATO STATO
D’AGITAZIONE ED AVVIATE PROCEDURE DI CONCILIAZIONE: PRIMA LA PROTESTA CIVILE
(CAUSE SU DEMANSIONAMENTI E DISPARITA’ DI TRATTAMENTO, NO COMITATI DI
VALUTAZIONE, NO TUTOR PER ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO), POI LO SCIOPERO.

L’accordo ‘con sequenza contrattuale’ raggiunto fra il Ministero ed i sindacati tradizionali è un
‘arrangiamento’ stonato: i vari ‘movimenti’ relativi alla mobilità del personale docente ed ata implicano
enormi disparità di trattamento non solo fra gli insegnanti stabilizzati ante-legem 107/2015 (‘riforma’ Renzi)
ed i neo-assunti, ma anche fra le quattro fasi della nuova campagna di reclutamento. Se con il primo ed il
secondo ‘movimento’, i docenti assunti entro il 2013 potranno ancora (ma solo per quest’anno) chiedere
trasferimento in una scuola, in particolare il terzo e quarto ‘movimento’ penalizzano decine di migliaia di
docenti. A cominciare da chi è passato di ruolo entro il 2014 (quindi prima della ‘riforma’), che potrà sperare
di ottenere una titolarità di istituto solo se avrà la (rarissima) ‘fortuna’ di trovare posto proprio in quell’unica
scuola che l’accordo consente loro di indicare nella domanda di trasferimento, poiché altrimenti finiranno su
una rete di istituti in balia dei dirigenti di un territorio grande quasi quanto una provincia (o di un’area
metropolitana della stessa ampiezza) per un’utilizzazione da ‘tappa-buchi’. Il quarto ‘movimento’
condannerà invece tutti gli assunti delle fasi ‘B’ e ‘C’ al limbo degli ambiti territoriali, con l’aggravante che,
mentre i neoassunti dalle graduatorie di merito dei vecchi concorsi si muoveranno a livello regionale, quanti
sono stati presi dalle GAE (Graduatorie ad esaurimento), verranno addirittura spediti ovunque sull’intero
territorio nazionale.
Non solo non è stata risolta, ma neppure ‘trattata’, la questione del demansionamento di 30.000 docenti
inviati negli ambiti ‘a caso’contro la propria volontà e senza tenere in conto le richieste delle scuole per
l’organico cd. ‘potenziato’. Si tratta di chi, pur abilitato in diritto, greco o filosofia, è stato assegnato ad un
istituto comprensivo (scuola Primaria e Media), ma anche di quegli istituti che, pur avendo chiesto uno o più
insegnanti di matematica si sono visti mandare dagli Uffici Scolastici Regionali uno o più insegnanti di
educazione motoria (o altro). Una vergogna che, se adeguatamente portata a conoscenza dell’opinione
pubblica, basterebbe da sola, in un Paese con una stampa attenta e non asservita al ‘Principe’ di turno, per
sbugiardare completamente Renzi e la sua cd. ‘Buona Scuola’.
L’Unicobas impugnerà questo contratto, palesemente anticostituzionale, mettendo in mora anche i ‘sindacati’
che lo hanno sottoscritto. Avvieremo immediatamente una valanga di ricorsi che, a costo di dover giungere
sino alla Suprema Corte di Strasburgo, ci daranno il modo di imporre alla Corte Costituzionale di esprimersi
su una legge che Mattarella per primo non avrebbe mai dovuto avallare.
Abbiamo proclamato lo stato di agitazione ed avviato le procedure di conciliazione.
PRIMA LA PROTESTA CIVILE: 1) Cause su demansionamento e disparità di trattamento; 2) Blocco
dell’elezione dei comitati di valutazione degli insegnanti: a) i Collegi dei Docenti si stanno già rifiutando di
avvalersi del diritto di eleggere i due membri di propria competenza; b) i Consigli di Istituto stanno facendo
altrettanto; 3) Indisponibilità a svolgere la funzione di ‘tutor’ (cosa che blocca l’alternanza scuola-lavoro).
POI LO SCIOPERO.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas)