Contratti su posto vacante e disponibile

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Contratti su posto vacante e disponibile: MIUR condannato a 17.000 Euro di risarcimento grazie all’ANIEF

 

Il Tribunale del Lavoro di Catania accoglie le tesi ANIEF e condanna il MIUR a riconoscere a una docente precaria gli stipendi di luglio e agosto non corrisposti e la medesima progressione stipendiale dovuta ai docenti di ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Marco Di Pietro ottengono una soddisfacente sentenza che sanziona il Ministero dell’Istruzione e riconosce alla docente un risarcimento complessivo superiore a 17.000 Euro.

 

I contratti stipulati su posto vacante e disponibile devono avere termine al 31 agosto di ogni anno, questo quanto confermato dal Giudice del Lavoro di Catania che con una chiara e articolata sentenza dà piena ragione a quanto sostenuto dai legali ANIEF e ribadisce che la normativa di riferimento distingue chiaramente “tra supplenze destinate a coprire posti vacanti e supplenze destinate a coprire posti non vacanti; nella prima ipotesi la durata della supplenza sarà annuale e coinciderà con la chiusura dell’anno scolastico (31 agosto), nel secondo terminerà alla cessazione delle attività didattiche (30 giugno)”; l’Amministrazione, dunque, non ha nessuna discrezionalità in materia e deve limitarsi ad applicare la normativa.

 

Anche sul diritto alla medesima progressione stipendiale dei docenti precari, la sentenza ha confermato, in accordo con quanto dichiarato dalla Corte di Giustizia Europea, che “la nozione di “ragioni oggettive” che, secondo la clausola 4, punto 1, dell’Accordo Quadro, possono giustificare la deroga al principio di non discriminazione in materia di periodi di anzianità, “non autorizza a giustificare una differenza di trattamento tra i lavoratori a tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato per il fatto che quest’ultima sia prevista da una norma interna generale ed astratta, quale una legge o un contratto collettivo”. MIUR condannato, pertanto, al pagamento in favore della ricorrente dell’importo di € 14.966,71 con tutti gli interessi dal sorgere dei crediti al soddisfo e a riconoscere il diritto della ricorrente alla medesima progressione professionale retributiva prevista per il personale docente con contratto a tempo indeterminato, con la conseguente condanna dell’amministrazione al pagamento di ulteriori € 2.434,25 oltre interessi.

 

ANIEF nuovamente vittoriosa in udienza, dunque, con piena tutela dei diritti dei docenti precari da troppo tempo discriminati dal MIUR in totale spregio delle direttive comunitarie.