Scuola, stop ai pensionamenti: avremo i prof più vecchi del mondo

da Repubblica.it

Scuola, stop ai pensionamenti: avremo i prof più vecchi del mondo

Finito il tempo per le domande: sono seimila in meno del 2015. E abbiamo anche la quota maggiore di maestre over 50

di SALVO INTRAVAIA

Crollano i pensionamenti nella scuola e l’Italia “rischia” di consolidare il primato del paese con gli insegnanti più vecchi d’Europa. I primi dati sulle uscite dalla scuola a partire dal prossimo primo settembre, seppure provvisori, non sono affatto incoraggianti: 13mila pensionamenti per maestre e prof e 3mila per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario). Per lasciare la cattedra occorreva presentare domanda entro lo scorso il 26 gennaio e adesso è tempo di bilanci. I primi dati che scaturiscono dal cervellone di viale Trastevere certificano un vero e proprio crollo di collocamenti a riposo: 6mila in meno per i docenti e 2mila per bidelli e personale non docente. Nel 2015, furono 19mila per gli insegnanti e quasi 5mila per il personale Ata. In termini confrontabili, la diminuzione è stata del 31,6 per cento per i docenti e del 40 per cento per tutto il resto del personale.

Gli effetti della legge Fornero si fanno sentire anche sulla scuola e complicano la vita al governo che con la Buona scuola intende svecchiare il corpo docente e avviare una serie di riforme che portino il sistema di istruzione a concorrere con quelli dei paesi del Vecchio continente. Ma, con docenti sempre più anziani è possibile che sia più difficile innovare. Per lasciare la cattedra ad un collega più giovane, quest’anno, occorreva un’età “minima” di 66 anni e 7 mesi al 31 dicembre 2016 e almeno 20 anni di contribuzione. L’alternativa era quella della cosiddetta pensione “anticipata” per coloro che sempre a fine 2016 hanno collezionato almeno 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (un anno in meno per le donne). Ma l’ultimo rapporto sulla scuola dei paesi Ocse – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Education at a glance 2015, ci ricorda che siamo la nazione con i docenti più vecchi al mondo e non solo d’Europa.

Alla scuola primaria, l’Italia è il paese dell’Ocse – i dati si riferiscono al 2013 – con la quota maggiore di maestre over 50: il 44 per cento. E addirittura il 16 per cento oltre i 60 anni. A fronte di nessuna under 30. In Francia, tanto per citare un paese europeo non troppo distante dal nostro, la percentuale di giovani maestre al di sotto dei 30 anni ammonta all’8 per cento e gli ultracinquantenni al 23 per cento. E le cose, se possibile, peggiorano alla media e al superiore dove i docenti che hanno già spento 50 candeline assommano al 57 per cento e diventa una rarità incontrare addirittura prof under 40: solo 3 ogni cento. Il record di matusa dietro in cattedra, in Italia, spetta alla scuola media dove un professore su cinque – il 19 per cento – ha già festeggiato sessanta i più primavere. Le maestre più giovani si incontrano invece nei corridoi delle scuole primarie del Regno Unito, con 29 insegnanti su cento under 30, mentre alla media il record di giovani insegnanti spetta alla Turchia, con 35 prof su cento non ancora trentenni.