Diplomati magistrale in GAE

Disfatta del MIUR in Tribunale: i diplomati magistrale hanno tutto il diritto ad inserirsi nelle Graduatorie a Esaurimento.

 

Il Ministero dell’Istruzione riceve una nuova pesante sconfitta in tribunale grazie alla sapiente azione dell’Anief con la consacrazione del pieno diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento e una condanna alle spese di lite che supera i 25.000 Euro. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Salvatore Russo, hanno, infatti, ottenuto ben 12 sentenze di pieno accoglimento, sicuramente destinate a segnare la giurisprudenza in materia, in cui vengono scardinati punto per punto i motivi addotti dal MIUR a tutela del proprio illegittimo operato considerato dai Giudici irragionevole e discriminatorio.

 

Il Tribunale del Lavoro di Tivoli (RM), infatti, ha dato pieno accoglimento alle istanze patrocinate con estrema perizia dai legali ANIEF decretando senza riserve il diritto di altri 56 docenti ad essere inseriti a pieno titolo nelle graduatorie a esaurimento per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia in virtù della loro abilitazione conseguita tramite diploma magistrale. A nulla sono valsi in udienza i motivi addotti dal MIUR nel continuare a negare tale giusto diritto; le sentenze, infatti, parlano chiaro: le norme regolamentari poste in essere dal MIUR nel Decreto Ministeriale di aggiornamento delle GaE “sono invero illegittime per evidente irragionevolezza e disparità di trattamento di posizioni omogenee (ovvero per i docenti in possesso di titolo abilitante diverso da quello del diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 con eguale valore abilitante) nella parte in cui non consentono la presentazione della domanda per l’inserimento nelle graduatorie di III fascia a soggetti in possesso dei suddetti titoli abilitanti già formatisi al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento”.

 

I Giudici del tribunale romano, inoltre, condividono le tesi da sempre sostenute dall’Anief riguardo “l’efficacia erga omnes della pronuncia demolitaria del Consiglio di Stato (sentenza 16 aprile 2015 n. 1973) essendo stato disposto l’annullamento del decreto ministeriale n. 235/2014 nella parte in cui non ha consentito agli originari ricorrenti docenti in possesso del titolo abilitante di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 l’iscrizione nelle graduatorie permanenti ora ad esaurimento”. Le sentenze, infatti, chiariscono che “la portata della pronuncia è senz’altro generale e determina la definitiva ablazione delle norme regolamentari, anche per soggetti estranei al giudizio, in ragione della natura dell’atto annullato, indirizzato ad una pluralità di soggetti e con contenuto inscindibile (v. su questi aspetti Cass. 24 agosto 2004, n. 16728)” e che “se anche si escludesse il carattere generale della citata sentenza demolitoria o, sotto altro profilo, l’efficacia vincolante della pronuncia di merito circa la conformazione della PA scolastica alla statuizione giudiziaria, il Giudice ordinario può comunque sindacare, in via incidentale, la legittimità delle norme regolamentari e procedere, se del caso, alla loro disapplicazione nel caso specifico sottoposto al giudizio”.

 

Il Tribunale del Lavoro di Tivoli ha, dunque, disapplicato il DM di aggiornamento 2014/2017 condannando senza ulteriore indugio il MIUR a consentire ai ricorrenti la presentazione della domanda per l’inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento e a pagare le spese di lite quantificate in un totale che supera i 25.000 Euro.

 

L’Anief, che da anni si batte per la tutela del diritto di tutti i docenti abilitati ad essere inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento, esprime piena soddisfazione per l’ulteriore risultato conseguito dai propri legali che hanno nuovamente ottenuto ragione contro l’ostinazione del MIUR e dimostrato di saper sempre “indicare la rotta” in materia di azioni legali volte alla tutela dei lavoratori della scuola.