Educazione al patrimonio culturale: accordo tra Mibact e la scuola a rete «Diculther»

da Il Sole 24 Ore

Educazione al patrimonio culturale: accordo tra Mibact e la scuola a rete «Diculther»

Favorire l’educazione al patrimonio culturale anche attraverso la formazione dei giovani e
l’aggiornamento professionale di docenti e operatori culturali sfruttando le potenzialità del digitale. È uno degli obiettivi principali del protocollo d’intesa per l’attuazione del Piano nazionale per l’educazione al patrimonio culturale siglato ieri a Roma nella sede della Crui dal presidente della scuola a rete «Diculther», Gianmaria Ajani, rettore di Torino e Caterina Bon di Valsassina e Madrisio che guida la Direzione generale educazione e ricerca del ministero dei Beni culturali .

L’intesa tra la Dg del Mibact e la scuola a rete Diculther nasce per garantire contesto e sviluppi attuativi al «diritto di ogni cittadino ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del patrimonio culturale, nella convinzione – avverte una nota – che il patrimonio culturale, oltre ad abilitare processi di costruzione identitaria, di educazione alla cittadinanza e di promozione del dialogo interculturale, rappresenti sempre più un volano di sviluppo ed una risorsa strategica nel concorrere, attraverso il digitale, a nuove modalità di condivisione del sapere». La sigla dell’intesa, rappresenta per la scuola Diculther – a cui aderiscono oltre sessanta tra università, enti di ricerca ed organizzazioni che compongono
un network di competenze sul patrimonio culturale – un nuovo impegno a un anno dalla sua nascita per la realizzazione, assieme ai servizi educativi dei musei e le soprintendenze del Mibact, di un sistema nazionale di formazione e di educazione al patrimonio culturale. «Un impegno rilevante» – ha precisato il Dg Bon di Valsassina e Madrisio – che punterà insieme agli altri soggetti istituzionali «alla progettazione del sistema nazionale di formazione ed educazione al patrimonio culturale, grazie all’individuazione di interventi condivisi per lo sviluppo delle conoscenze di settore e per l’aggiornamento professionale e per avvicinare i diversi tipi di pubblico (scolastico, adulto, con esigenze speciali, etc.) al patrimonio culturale e scientifico nazionale ed europeo». «Un significativo riconoscimento per la Scuola – ha ancora ribadito Ajani – pensata per sostenere la formazione di competenze specifiche nel Digital Cultural Heritage, la piena integrazione tra le diverse aree disciplinari e le istanze di conservazione e tutela del patrimonio culturale sia analogico sia digitale».