Urge tappare i Fori

Urge tappare i Fori

di Luigi Manfrecola

 

Farfuglianti ed indistinti clamori si levano alti e raggiungono le nostre povere orecchie , confuse e smarrite dal chiacchiericcio incessante e dall’analfabetismo montante.

Ma tant’è! Occorre rassegnarsi allo spirito ciarliero dei Tempi che non può certo evitare d’esibirsi sempre e comunque, magari sfoggiando propositi di rigenerazione palingenetica dei Costumi e dell’Etica, sempre più declinante.

Così apprendiamo che “L’Agorà degli Ordini forensi ha varato una proposta di legge per promuovere – a cura della classe forense – insegnamenti di legalità, cittadinanza, diritto nelle scuole per combattere bullismo e discriminazioni tra i minori”.

Lodevole proposito, quest’ultimo, che fa il paio con altre singolari proposte avanzate recentemente da altri presunti esperti di cose scolastiche che hanno inteso suggerire vie nuove anche per il reclutamento dei Dirigenti scolastici, dovendosi – a loro avveduto giudizio – ammettersi alle prove d’esame soltanto i laureati in Diritto e/o in Economia in considerazione della specialità del ruolo professionale che richiederebbe competenze giuridiche per la contrattualistica e/o economiche per la managerialità che dovrebbe corredare le doti imprenditoriali dei Capi d’Istituto.

Solo questo! Perché parlare ancor oggi di Didattica, Pedagogia, Cultura, Metodologia, Sociologia ed altre singolari amenità è fuori dal tempo e dalle mode…

Andrebbe ricordato a questi lodevoli benpensanti principi del Foro:

– che l’Educazione alla Cittadinanza è, ormai da tempo, al primo posto nell’Agenda Europea e internazionale (OCSE) delle emergenze formative mondiali;

– che esistono numerosi interventi, anche a livello ministeriale, relativi a tale questione, già sollevata sia in chiave normativa – con speciali Linee di Indirizzo – sia a livello d’una copiosa e puntuale letteratura psicosociologica di contrasto ai lamentati fenomeni della sempre più diffusa violenza giovanile;

– che la questione non può risolversi con semplici “lezioncine” che favoriscano la conoscenza dei principi giuridici , al punto che perfino le ingenue Raccomandazioni metodologiche ,ufficialmente coniate a tal fine in sede ministeriale, raccomandano soprattutto pratiche concrete di vita scolastica da ispirare alla socialità ed alla collaborazione (specificamente invitando i docenti a dar vita a costanti e reali “Situazioni di Compito”);

– che perfino l’ambizioso e rabberciato comma 7 della Legge 107/2015 (Renzi) ha recentemente impegnato le Istituzioni scolastiche ad utilizzate i docenti in Organico Potenziato in percorsi di Educazione alla legalità;

– che un discorso serio che voglia affrontare le cause remote della violenza giovanile , del bullismo e del cyberbullismo richiede un’analisi complessa e sistematica delle cause originarie e dei rimedi approntabili a vari e distinti livelli, ponendosi determinati interrogativi ai quali darò spazio in miei futuri interventi.

In sintesi, occorrerebbe chiedersi:

A) In quale società ed in quale cultura sono immersi questi nostri ragazzi?

B) Quali modelli stiamo proponendo alla loro attenzione?

C) Quale personalità alimentiamo nei nostri figli con gli atteggiamenti prevalenti e/o tollerati?

Ed allora ne ricaveremmo materiale per focalizzare, nel medesimo ordine espositivo, i fenomeni incalzanti della “de-realizzazione” (come meccanismo di fuga dal vissuto esistenziale),della “de-istituzionalizzazione” (come crisi della Autorità e rifiuto della Regola), della de-strutturazione (come come alterazione e squilibrio della personalità individuale, che sempre più si accompagna alla dominanza della sfera affettiva ed emotiva).

A queste tematiche dedicheremo ampio e puntuale spazio in più occasioni successive.

Per adesso mi si consenta un’ultima esclamazione di viva sorpresa.

Rintraccio su FB l’autocompiacimento di un Dirigente che si gloria per avere avuto, personalmente LUI di persona (Tatarella docet), la felice intuizione di chiamare in soccorso gli Avvocati per un Corso di educazione alla legalità, prima ancora che l’Ordine partorisse questa brillante Idea collaborativa.

Probabilmente con la medesima lungimiranza acquisterà tanti libri di diritto in maniera da sconfiggere per sempre la piaga della delinquenza giovanile in questo nostro povero e martoriato territorio…