Scegliere l’università: quale ruolo per i genitori?

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Scegliere l’università: quale ruolo per i genitori?

Torna anche quest’anno l’incontro, ideato e lanciato dall’Università di Milano-Bicocca, dedicato ai genitori per riflettere insieme su come affiancare i figli che hanno deciso di intraprendere un percorso universitario. Sabato 27 febbraio dalle 9.30 in Auditorium.

Milano, 25 febbraio 2016 – Il futuro lavorativo dei figli appare sempre più incerto e di conseguenza i genitori si sentono sempre più coinvolti nella scelta universitaria dei ragazzi, con il rischio di non rispettare la loro autonomia. Ma quale deve essere il ruolo dei genitori in questa non facile decisione?

Dal 2012, primo ateneo in Italia, l’Università di Milano-Bicocca organizza un incontro di orientamento espressamente dedicato ai genitori e condotto da alcuni docenti della Rete dei Servizi di Orientamento dell’Ateneo. L’iniziativa di quest’anno si intitola «Costruire futuro: genitori e figli tra difficoltà e speranze» e si svolgerà sabato 27 febbraio 2016 dalle ore 9,30 presso l’Auditorium dell’Ateneo (Edificio U12), in via Vizzola 5 Milano.

«L’aspetto iniziale su cui vale la pena soffermarsi – spiega Elisabetta Camussi, docente di Psicologia sociale e Presidente della Rete dei Servizi di Orientamento di Ateneo – è che i genitori, per aiutare i propri figli in una scelta importante come quella del percorso universitario, devono imparare a fare un passo indietro, o almeno di lato. Attraverso i dati raccolti dai Servizi di Orientamento, abbiamo constatato nell’ultimo quinquennio la crescente presenza dei genitori nelle nostre azioni di Orientamento destinate agli studenti (Open Days, Primavera in Bicocca, Servizio di Consulenza Psicosociale, Servizio di Counselling psicologico, Laboratori di Orientamento, S.O.S.). Sono interessati, curiosi, ma troppo spesso presenti in funzione sostitutiva rispetto ai figli».

Il contesto italiano, caratterizzato da una disoccupazione giovanile molto alta e spesso da un mancato riconoscimento del merito, da un lato può favorire atteggiamenti fatalistici o rassegnati, dall’altro può incoraggiare i genitori a far valere le proprie ragioni nei confronti dei figli, anche in quanto “finanziatori” del percorso di studi. Come affrontare questa situazione?

«In realtà – risponde Camussi – l’approccio con cui da cinque anni lavoriamo attivamente con i gruppi di genitori sta proprio nell’ imparare effettivamente a essere più fiduciosi nel futuro, ottimisti (non in senso irrealistico) e soprattutto coraggiosi, evitando di trasferire sui figli paure e disillusioni, e insieme aiutandoli a considerare gli eventuali sbagli o fallimenti come parte inevitabile e costruttiva dell’esperienza di vita. Per supportare nei figli nelle loro capacità progettuali, bisogna indurli a un cambiamento di prospettiva: immaginarsi al termine dei percorsi formativi, identificare potenzialità e limiti delle diverse scelte, provare a ragionare a lungo termine e senza banalizzazioni sulle identità professionali che si hanno in mente».

Informazioni, modalità di iscrizione, video e materiali di approfondimento sono disponibili sul sito www.unimib.it alla sezione Orientamento.